Venti voli soppressi, ritardi anche di due-tre ore per le partenze causa il sovrapporsi dei precedenti slittamenti d’orario e passeggeri bloccati al check-in nervosi, incazzati e pure rassegnati. Ecco il debutto di Cai con tanto di corteo e slalom tra i check-in di Linate e di Malpensa organizzati da duecento e poco più dipendenti Sea che hanno atterrato i passeggeri per reclamare «certezze e strumenti che consentano a chi vuole investire sugli scali milanesi di poterlo fare». Mattinata di disagi per chi sperava di poter volare con la nuova Alitalia, anche se Cai avverte: «Per il resto il servizio si è svolto regolarmente» tranne venti voli su seicento. Turbolenze made in Malpensa e Linate per guastare la festa a Cai che con vecchia livrea tricolore garantisce puntualità, efficienza e servizi migliori. Proteste selvagge mentre Regione Lombardia chiede al governo la liberalizzazione dei diritti di traffico per i voli nazionali, internazionali e intercontinentali per consentire l’immediata riassegnazione degli slot inutilizzati nella prospettiva della più ampia liberalizzazione del mercato del trasporto aereo. Richiesta frutto di una mozione firmata dalla maggioranza e approvata dal consiglio regionale. Ma sempre dalla Regione arriva anche una nuova notizia: «Stiamo lavorando a un piano alternativo a quello di Cai, per garantire agli aeroporti lombardi, non solo a Malpensa, il massimo sviluppo possibile», avverte Roberto Formigoni. Uno sviluppo che il governatore lombardo - definisce il piano industriale di Alitalia alleata con Air France «penalizzante per Malpensa e per noi inaccettabile - ritiene possibile facendo «operare altre compagnie su Malpensa». «Alcune» avverte il presidente Formigoni «sono già pronte e altre vogliamo convincerle anche offrendo loro di entrare sul mercato nazionale italiano». Sia chiaro, aggiunge, «non è un atto ostile a Cai» bensì «una giusta iniziativa per rispondere alle esigenze di accessibilità del nostro territorio» visto che Cai «non può avere la pretesa del monopolio sulla tratta più remunerativa che è Milano-Roma». Formigoni definisce «inaccettabile» la morte di Linate: «Ci sarebbe solo una minore penalizzazione di Malpensa a fronte di una colonizzazione totale di Linate, questo è inaccettabile». Valutazioni che il governatore ripeterà pure a Cai nel corso di un vertice previsto nella prossima settimana per vedere «se è possibile lavorare insieme, altrimenti? costruiremo altre proposte». Un futuro di Malpensa che, osserva Raffaele Cattaneo, può esserci «anche senza Alitalia»: «Malpensa sta dimostrando di poter vivere anche senza Alitalia, mentre il viceversa è tutto da verificare». Virgolettato testimoniato con i dati: «Alitalia ha perso a Malpensa, con le sue scelte sciagurate, il 92,8 per cento dei passeggeri mentre l’aeroporto, nel suo complesso, solo il 30 per cento». Come dire: i passeggeri hanno scelto di volare anche con altre compagnie e, quindi, «Malpensa soffrirà il colpo» ma può riprendersi e tornare «a essere un grande aeroporto».
E se Alessandro Colucci (Fi), vicepresidente commissione Attività produttive ricorda «il problema legata al cargo merci», l’assessore Stefano Maullu punta «sulla salvaguardia della funzione di Linate, indispensabile per l’accessibilità dal sud e dalle isole».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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