(...) piano che coinvolge gli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio, ovvero il secondo, il terzo e il quarto scalo nazionale per traffico di passeggeri. Una maxi alleanza aeroportuale che sarebbe però importante sviluppare.
Gli scali del nord Italia, dal Piemonte al Friuli, rappresentano infatti una risorsa per tutto il territorio. Malpensa, Linate, Orio al Serio, Montichiari, Torino Caselle, gli aeroporti «Catullo», «Colombo», «Marco Polo», «Ronchi dei Legionari» hanno in sé una fortissima potenzialità nel garantire la possibilità di rapidi spostamenti e ricchezza in quanto situati in aree produttive con una forte domanda di lavoro e grandi volumi di investimenti e indotti turistici. Secondo una recente stima fornita dallassociazione che riunisce i principali vettori di tutto il mondo, nel 2010 il cargo (traffico merci) crescerà del 12%, rispetto le precedenti attese del 7%. Potenzialità che si perderebbero se non si abbraccia però una dialettica di sistema. Per «uscire dalla crisi», cioè, i diversi scali devono abbandonare le logiche concorrenziali in ambito locale e dare vita a una piattaforma integrata, in modo da passare a una competitività su scala più ampia, connessa con il corridoio dellAlta Velocità Milano-Trieste.
E evidente quali potrebbero essere i benefici di unazione del genere sia per lo sviluppo del traffico aeroportuale, sia rispetto alle politiche di promozione e gestione di un evento come lExpo, con ricadute permanenti sul territorio anche dopo il 2015. Gli investimenti in infrastrutture sono una delle strade principali per uscire dalla crisi economica perché offrono alle Pmi gli strumenti per essere competitive, creando anche reddito, cioè lavoro e produzione, per le generazioni future. Servono però tempi e finanziamenti certi.
*Presidente Confapi
confederazione piccola e media impresa privata
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