Marcello Di Dio
nostro inviato a Lecce
La rivelazione arriva poco dopo mezzogiorno nella sala stampa dello stadio leccese di via del Mare. «Alcuni di quelli che sono qui possono essere certi di far parte dei 23, altri se lo devono guadagnare. Tra questi cè Alex Del Piero». Messaggio sorprendente, in molti erano convinti che lo juventino fosse un pupillo del ct. Di fatto una conferma del dualismo, ripudiato appena 24 ore prima da Del Piero, sul dualismo con Cassano. La storia così si ripete: cè sempre un allenatore da convincere, cè sempre un compagno di squadra con il quale entra in concorrenza. E dire che Del Piero aveva sempre ricevuto rassicurazioni da Lippi, che lo ripescò ad agosto dopo undici mesi di lontananza dallazzurro (lultima partita prima di Dublino fu proprio quella di andata con la Moldova, lavversario di stasera). Ora viene nuovamente messo in discussione, a differenza di altri azzurri almeno 15 già sicuri di un posto in Germania. «Germania 2006 è il mio obiettivo», le parole di Alex. Ieri la replica del ct. «Alessandro è un ragazzo troppo intelligente. Certamente avrà voluto dire che con le sue qualità, al momento, deve dimostrare poco». Prima della stoccata: «Lui non era tra quelli certi», poi mitigata di fronte alle telecamere: «Non mi sembra giusto dare alla gente un nome certo otto mesi prima del Mondiale...». Peccato che di Totti un paio di giorni fa disse «é insostituibile», o di Gilardino che «non è assolutamente in discussione».
Stasera nellinutile partita con la Moldova a Lecce, dove lo stadio registrerà il tutto esaurito grazie alloperazione «prezzi stracciati» della Figc, lo juventino indosserà la fascia di capitano e la maglia numero dieci. Contro la Moldova, squadra con la quale vuole fare il bis dopo la rete allandata, giocherà in attacco insieme a Iaquinta e Vieri. Il primo ritiene di avere il 60% di possibilità per il Mondiale, ma non ha mai segnato in azzurro; il neomilanista è in lite da tempo con il gol (ultimo centro in Nazionale contro la Spagna a Genova il 28 aprile 2004 e in Italia non va in rete dal 18 maggio scorso quando segnò in Coppa Italia con il Cagliari). Chiusa la pratica qualificazione, Lippi cambierà dieci giocatori su undici rispetto a Palermo per saggiare gli altri azzurrabili: unica conferma Grosso, esordio di De Sanctis, Zaccardo a destra e Bonera in coppia centrale con Materazzi gli innesti difensivi; a centrocampo Diana a destra, De Rossi regista centrale e Barone, con Blasi da inserire poi («e non da terzino»). «La gente di Lecce capirà, non è un discorso di risparmiare energie fisiche, ma di dare una gratificazione a chi ha lavorato bene, si è allenato con profitto e impegno. Mi piacerebbe finire il girone con una bella partita e magari con una vittoria».
La vigilia della partita scorre tra una replica ai mugugni Milan per linfortunio di Nesta («sono molto sorpreso dalla valutazione dei fatti perché li conosco, faccio i complimenti al giocatore che si è comportato splendidamente), un rapido calcolo sul calo dascolti della nazionale («dimenticate che sabato la diretta era senza voce: cerchiamolo questo milione di spettatori che mancano, altrimenti sono guai...») e qualche spruzzo di sorriso.
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