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Liquidi a bordo, negli aeroporti si teme il caos

Appello dell’Enac ai viaggiatori: «Presentatevi con molto anticipo, si prevedono disagi»

Nino Materi

Liquidi sì, ma solo in «modica quantità», neanche si trattasse di stupefacenti per uso personale.
Da oggi negli aeroporti italiani (così come negli scali di tutti i paesi comunitari) la formula «modica quantità» non avrà nulla di stupefacente, limitandosi a identificare la dose consentita di «sostanze fluide» trasportabili come bagaglio a mano all’interno dell’aereo. Bottiglie, flaconi e vasetti che non potranno contenere complessivamente più di un litro di liquido e che - al momento dei controlli di sicurezza - dovranno essere visibili all’interno di buste di plastica trasparente. Facile a dirsi, ma molto più difficile a farsi come dimostra l’appello lanciato ieri dai responsabili dell’Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile): «I viaggiatori in partenza sono pregati di presentarsi ai varchi con ampio anticipo, in vista di eventuali disagi che potrebbero insorgere a causa dell’entrata in vigore delle nuove norme Ue». E dietro quelle due parole («eventuali disagi») si nasconde tutto l’imbarazzo per una normativa dai contorni farraginosi, destinata a rendere ancora più snervante il protocollo di imbarco.
Ma cerchiamo di capire quale sarà, da oggi, la procedura-tipo che caratterizzerà la fase del pre-decollo. Innanzitutto non si potrà portare a bordo «più di un litro di liquidi»: sì dunque a piccoli flaconi di shampoo o profumo, purchè complessivamente rispettino i limiti consentiti.
La decisione è stata adottata dalla Commissione europea in materia di aviazione civile per far fronte alla minaccia terroristica dopo gli attentati sventati a Londra lo scorso agosto: «Il provvedimento intende eliminare la minaccia che i liquidi esplosivi di fabbricazione artigianale rappresentano per la sicurezza dell’aviazione civile». Al fine di «agevolare le procedure», pertanto, i passeggeri dovranno: «presentare agli addetti ai controlli di sicurezza il sacchetto con i liquidi trasportati a mano affinchè possano essere esaminati; togliersi giacca e soprabito che verranno sottoposti separatamente ad ispezione; estrarre dal bagaglio a mano computer portatili e altri dispositivi elettrici ed elettronici per il controllo separato».
Le nuove norme riguardano solo il bagaglio a mano e non quello «da stiva» e si applicano a tutti i voli in partenza da aeroporti dell'Ue, oltre a Svizzera, Norvegia e Islanda, indipendentemente dalla destinazione e dalla nazionalità del vettore aereo. Il regolamento interessa tutti i liquidi, «dall'acqua allo sciroppo, ma anche creme, lozioni, oli, spray, gel, dentifricio al mascara o altri prodotti di consistenza simile».
Le restrizioni (con tanto di conseguenti lungaggini) non finiscono qui: in base al nuovo regolamento, infatti, a partire dal prossimo 17 aprile, arriveranno «severi limiti» anche sulle dimensioni del bagaglio che i passeggeri potranno portare a bordo: le misure massime saranno di 56cm x 45cm x 25cm.
Nel bagaglio a mano si potrà continuare a trasportare medicinali, sostanze dietetiche e alimenti per bambini per l'utilizzo durante il viaggio; a questo riguardo l'Enac sottolinea che «potrebbe essere necessario fornire prova dell'effettiva necessità di tali articoli».

È comunque possibile acquistare liquidi (come bevande e profumi) nei punti vendita aeroportuali, nei duty free oltre i controlli di sicurezza, sugli aerei e negli altri aeroporti comunitari; merce che sarà consegnata in appositi sacchetti, sigillati dal venditore, e che si consiglia di non aprire prima di essere arrivati alla destinazione finale: in caso contrario, se si effettuano scali intermedi, i liquidi acquistati «potrebbero essere sequestrati ai controlli di sicurezza».
Informazioni dettagliate sulle nuove regole sono riportate sul sito internet dell'Enac (www.enac-italia.it) e possono essere richieste al numero verde 800.898121.
Basterà per non far decollare la confusione?

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