da Poveglia (Ve)
Per arrivare a Poveglia bisogna attraversare la laguna come cercatori di tesori, con mezzi di fortuna perché nessun vaporetto arriva all'isola dei fantasmi. Occorrono scarpe comode, se possibile un machete. Mentre davanti a San Marco i turisti si ammassano per entrare nella grande basilica e nelle calli vicine si fatica persino a camminare, la laguna è una distesa di olio blu dall'orizzonte libero, e attraversarla è come lasciare una pennellata su una tela ancora vuota partendo dalla Giudecca con la prua rivolta all'isola selvaggia. Non è la sola terra degli alberi Poveglia, in questo tratto di mare che guarda l'Arsenale e il Lido. Qui ci sono isole domate e trasformate in grandi alberghi e altre inselvatichite. La prima che si incontra in navigazione verso nord è La Grazia. Nel medioevo ci si scaricavano i detriti di Venezia, fu poi ricovero dei pellegrini della Terrasanta, trasformata da Napoleone in polveriera, fino a diventare sede di un ospedale per le malattie infettive fino agli anni Ottanta. Da sette anni se l'è aggiudicata una società di Treviso che vi ha costruito una struttura di lusso.
Ci accompagna nel viaggio a Poveglia uno dei soci dell'associazione Poveglia per tutti, Marco Bassi e il cane Cuba. La barca sfila accanto a San Clemente e a Sassa Sessola, diventati entrambi sedi di hotel. La costa immediatamente successiva è quella della più piccola Santo Spirito: qui c'è un cantiere bloccato e in stato di abbandono dopo l'aggiudicazione di un privato. Tra mura stellate per ospiti d'elite e recuperi virtuosi, come quello della Provincia per San Servolo, sede di una succursale dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia e della Fondazione Franca e Franco Basaglia, almeno sei isole della laguna e gli ottagoni, gli antichi Forti di avvistamento della Serenissima sono in stato di abbandono. Ma la storia di Poveglia è più controversa delle altre. Compare, come una chioma spettinata e crespa, vicinissima alla riva meridionale del Lido, Malamocco, non lontano da dove poco più di un mese fa sono sfilati George Clooney e consorte e si viveva l'atmosfera frizzante della Mostra del Cinema. Sette ettari di bene pubblico sono completamente in stato di abbandono. E' una macchia verde di vegetazione rigogliosa, dagli argini che appaiono quasi nuovi (unico intervento di tempi recenti) e una natura che qui fa come vuole, prendendo spazi e invadendo le costruzioni.
I soci dell'associazione non amano che si evochino i fantasmi. Hanno messo in piedi il comitato per chiedere che l'isola vada ai cittadini e non diventi un albergo per ricchissimi, come altre sorelle della laguna. C'è una lunga vicenda legata all'acquisto di Poveglia, proprietà del Demanio, che per ora ne mantiene i diritti. Eppure il richiamo internazionale è legato proprio al passato dell'isola. Gli americani per esempio sono convinti che Poveglia sia uno dei luoghi più infestati di spiriti del mondo. In una puntata di alcuni anni fa della trasmissione Ghost Adventures, trasmessa su Travel Channel, il pubblico è stato stregato da riprese nell'oscurità della laguna nera e palazzi invasi dalla vegetazione. Il regista, Zachary Alexander Bagans, dichiarò che la troupe rischiò di interrompere le riprese per il terrore.
A seguire, un documentario in due puntate per Fox Family Channel, ha suggellato negli States il mito di Poveglia isola infernale. E così è successo che lo scorso anno cinque ragazzi americani sull'onda di questa popolarità dell'isoletta veneziana hanno deciso di trascorrere una notte nelle radure silenziose per poi essere recuperati al grido di «Ghosts ghosts» da una squadra di vigili del fuoco.
Quest'anno è sbarcata a Poveglia una squadra di otto soci dell'Epas (European paranormal Activity Societies). Si sono fermati sull'isola per ventiquattr'ore, con una temperatura a -1, hanno scattato foto e hanno utilizzato strumentazioni del mestiere. Due di loro hanno sentito il lamento di una bambina, mentre sono stati segnalati «movimenti strani» tra le frasche vicine alla cucina. Il risultato: prove certe nessuna, ma indizi. Poveglia è stata utilizzata come residenza per anziani fino alla fine degli anni Sessanta. Una scritta a mano Reparto di psichiatria ha fatto sorgere strane congetture su presunti esperimenti a carattere psichiatrico che si sarebbero svolti tra queste mura, ma nessuno storico veneziano ha mai confermato questa tesi, che appassiona invece chi si interessa a presenze spiritiche.
All'arrivo un gruppo di ragazzi in barca sta ridendo al sole. Il luogo che all'estero fa paura, per i veneziani è un punto di pace o un angolo per appartarsi. A Venezia quando si vuole scappare basta prendere il mare. La parte a prato sembra un Eden senza padroni. Le piante infestanti si arrampicano sui tronchi e il verde delle robinie, dei rampicanti, dell'erba alta, si attorciglia agli alberi da frutto. Può capitare di vedere dei conigli, gli unici abitanti dell'isola. «Potrebbe diventare un parco a disposizione della città», spiegano i simpatizzanti di Poveglia per tutti, che ogni estate organizzano una giornata di gita aperta, con trasferimenti in barca da ogni angolo di Venezia. Se il periodo è fortunato, si può fare scorta di more.
Il paradiso terrestre termina dove si allaccia il ponte che collega le due parti dell'isola. Si compone di semplici assi e chiodi, occorre camminare uno alla volta. Questo è l'ingresso nella vecchia struttura geriatrica. Le stanze sono foreste di piante selvatiche e i soffitti sono spesso sventrati. Giriamo intorno al giardino con difficoltà tra i rovi. Si costeggia la parte della lavanderia, dove grandi vasche sono regno della ruggine. Poveglia non è stato mai un grande lazzaretto per Venezia, ma dalla fine del Settecento veniva utilizzato come sito di quarantena per le navi. Conobbe quindi la peste, quando ospitò due equipaggi di marinai. E ha conosciuto la solitudine di anziani isolati. Queste le certezze.
L'associazione Poveglia per tutti ha chiesto l'usufrutto dell'isola. Per ora si parla di un periodo di un anno. Loro chiedono più tempo. Sarebbe comunque un inizio.
Si era interessato all'acquisto anche l'attuale sindaco, Luigi Brugnaro, che ha ritirato ogni azione legale contro il Demanio una volta divenuto primo cittadino. Poveglia è quindi ancora di tutti, ossia dello Stato, ma di nessuno. Non dei fantasmi, dicono i veneziani, anche se per i Ghost Busters è uno scrigno dell'Aldilà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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