da Milano
L'ingresso della Provincia di Milano nel consiglio di amministrazione della Fondazione Scala sarà un aiuto importante per il teatro milanese. A sottolinearlo è il sovrintendente Stéphane Lissner, dopo l'annuncio che la Provincia verserà entro la fine dell'anno i 5 milioni 200 mila euro necessari per entrare nel board, e che a far parte del cda sarà proprio il presidente Filippo Penati. «Questo - ha spiegato Lissner - è un passo che aiuterà molto il Teatro nella sua realtà di oggi e nelle sue prospettive future».
In tutto, Palazzo Isimbardi nei prossimi tre anni verserà alla Fondazione 10 milioni 600 mila euro: una cifra che diventa davvero essenziale per la Scala, dopo i tagli del Fus decisi lo scorso dicembre dal governo. Proprio a causa dei tagli del Fondo unico dello Spettacolo, infatti, il teatro milanese ha previsto nel bilancio 2006 un disavanzo di 5 milioni 700mila euro. Anche per questo motivo, Lissner ha spiegato di essere «molto felice» per la decisione «assunta in sintonia» dal sindaco Letizia Moratti, che è presidente della Fondazione, insieme con Penati che consentirà alla Provincia di entrare nel consiglio di amministrazione, dopo lo stallo di alcuni mesi causato dalla mancanza di accordo con l'ex sindaco Gabriele Albertini sui tempi e i modi dell'ingresso. Con ogni probabilità le modifiche allo statuto della fondazione che permetteranno l'arrivo della Provincia nel board, saranno votate il 20 luglio nella prossima riunione del cda.
«Sono molto onorato - ha spiegato il sovrintendente - che il presidente della Provincia abbia deciso di entrare di persona nel consiglio. Gesto che considero di estremo riguardo e di grande auspicio per il domani». «Confermo - afferma Penati - che entro la fine dell'anno saranno versati tutti i 5 milioni e 200 mila euro in conto capitale a sostegno della Fondazione Scala (di questi 1 milione 300 mila sono già stati versati l'inverno scorso). Nel 2007 ne saranno versati altri 2 milioni e 700 e altrettanti nel 2008, per un totale di 10 milioni e 600 mila euro.» Soddisfazione, per la decisione, è stata espressa dal sindaco di Milano Letizia Moratti.
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