La Lista Biasotti all’assalto del Buridda

«É uno stabile che mette a rischio la pubblica incolumità e che da tempo è stato dichiarato inagibile: per questo, va prima sgomberato e poi chiuso». Con queste motivazioni, dopo qualche mese di silenzio, tornano all’attacco i nemici del «Buridda», l’immobile di via Bertani 1, già sede della Facoltà di Economia e Commercio di Genova, da quattro anni abusivamente occupato dall’omonimo centro sociale.
A riportare al centro dell’attenzione la situazione dell’immobile di via Bertani è il gruppo consiliare della Lista Biasotti, che ha annunciato di voler portare l’argomento in consiglio comunale.

Già giovedì, con una mozione indirizzata al sindaco Vincenzi, che si trova così una «patata bollente» irrisolta dalla precedente amministrazione: «Chiederemo alla prima cittadina, che è responsabile della sicurezza, di adoperarsi perché il centro sociale venga al più presto sgomberato - spiega Lilli Lauro, consigliere comunale della Lista Biasotti - L’edificio, che in passato è stato già evacuato, non garantisce adeguate condizioni di sicurezza: chi si prende la responsabilità in caso di un incidente o di un cortocircuito? Il sindaco?»
Nella mozione, che ricorda come la questione del « Buridda» (e delle tensioni createsi tra il centro sociale e i residenti della zona) sia stata affrontata «per anni con colpevole lassismo», si riporta anche all’attenzione della Vincenzi il caso di Padova, dove una situazione simile a quella di via Bertani è stata risolta da un’amministrazione comunale di centrosinistra: «Il sindaco Ds di Padova Flavio Zanonato, nel luglio scorso, ha chiuso il centro sociale Gramigna - conclude la Lauro - Anche la Vincenzi ha messo la sicurezza tra le sue linee programmatiche. E dunque, anche a Genova si segua questo esempio, e si faccia chiudere il centro sociale».

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