da Milano
Dopo aver assistito per mesi al terremoto che ha colpito la banca, i soci della Popolare Italiana potranno finalmente dire la loro nell'assemblea che si terrà domani mattina a Lodi per eleggere il nuovo cda. Una riunione dove si preannuncia un'affluenza record di oltre cinquemila persone provenienti da tutta Italia e che si terrà quindi nel Palazzetto dello sport.
Gli azionisti dovranno decidere se dare la fiducia al direttore generale Divo Gronchi, arrivato per risanare la banca in fretta e furia dopo la caduta di Fiorani, e alla sua lista di 16 candidati. Il direttore generale non ha voluto cedere alle pressioni del vecchio consiglio, costretto alle dimissioni per agevolare il dissequestro della quota Antonveneta e che ieri si è riunito per l'ultima volta. Solo due nomi del vecchio cda, l'ex ad Giorgio Olmo e Guido Duccio Castellotti, sono stati inseriti fra i candidati di Gronchi, ma tanto è bastato ad Adusbef e Fisac-Cgil per accusare la lista di poca discontinuità.
Gronchi sembra comunque aver catalizzato la maggior parte dei consensi. Le associazioni dei dipendenti e dei soci hanno infatti espresso il loro apprezzamento per i nomi da lui scelti. Il voto capitario e la forte affluenza potrebbero però riservare delle sorprese. Se le 15 candidature spontanee depositate non sembrano impensierire la lista Gronchi, cui semmai potrebbero aggiungersi e non sostituirsi, lo statuto permette a chiunque di candidarsi il giorno stesso dell'assemblea. I soci avranno così tre schede: una con i nomi della lista Gronchi, la seconda con quelli delle candidature spontanee, e una terza in bianco dove apporre a mano i nomi dei candidati in extremis.
Così, secondo alcuni osservatori, i fedelissimi di Fiorani potrebbero far naufragare la lista Gronchi convogliando i loro voti su candidati alternativi e facendo mancare il 50% più uno dei voti necessari ai nomi proposti dal direttore generale. Una strategia sostanzialmente inutile, tuttavia, perché in caso di fallimento della lista del direttore generale o dell'elezione di una parte di essa, lo scenario più accreditato è quello della nomina di un commissario alla banca che potrebbe essere proprio Gronchi.
Intanto, Bpi ha deciso di promuovere un'opa residuale sul flottante di Partecipazioni Italiane, eventualmente per il tramite della controllata Glass Italy, previa assunzione, da parte del gruppo Bpi, di una partecipazione nel capitale della ex Necchi superiore al 90%.
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