La lista della spesa di Neymar: la casa alla guida spirituale

Jack Mortimer e Alberto Palacìn. La stella che ha usurpato il ruolo degli dei e il campione che non accetta il viale del tramonto e si trascina patetico sui campetti della periferia di Barcellona. I personaggi de «Il centravanti è stato assassinato verso sera» di Manuel Vazquez Montalban somigliano terribilmente a due brasiliani in carne e ossa. Da una parte Neymar, coccolato dal Real Madrid, dall’altra Mario Jardel, rapito dall’ottusità di non voler prendere in esame ciò che l’anagrafe reclama impietosa. Altare e polvere si mescolano in questo parallelismo. C’è un Neymar che chiede la luna e uno Jardel che si accontenta quasi di una mancia. Il fantasista del Santos, che Mourinho considera indispensabile per completare il suo progetto, sbarcherà a Madrid nella peggiore delle ipotesi a gennaio. Il Real verserà nelle casse del club paulista 45 milioni di euro (in due rate). Ronaldo si è offerto come emissario del presidente Florentino Perez, rientrando in Spagna con l’elenco delle clausole bizzarre che Neymar pretende vengano inserite nel suo contratto. A parte una Porsche Panamera bianca e i biglietti aerei no limits per babbo Da Silva e mamma Nadine, sorprende e fa sorridere la richiesta di un appartamento per Newton Gloria Lobato, suo padre spirituale. Pare che Neymar sia molto religioso e che vada a messa almeno due volte alla settimana. «Il primo stipendio fu di 450 reales (circa 220 euro), metà dei soldi mio figlio li donò a padre Newton. Quel sacerdote è stato fondamentale per la sua crescita», ricorda il signor Da Silva Santos. Dal barrio di Sao Vicente, povero e pericoloso, la famiglia di Neymar si trasferirà in mezzo a tutti i confort offerti dal quartiere lussuoso La Finca di Madrid.
Quando Mario Jardel segnava gol a raffica nel Porto poteva contare sugli stessi trattamenti da privilegiato. Jardel ha però commesso l’errore di considerarsi si è considerarsi immortale. Nato nel 1973, quando approdò per un breve periodo nell’Ancona (gennaio 2004) aveva già un ventre che lottava con la maglietta per eclissarsi. Sembrava davvero il canto del cigno, ma Jardel non ne ha voluto sapere e si è cimentato ancora con le casacche (extra large) degli australiani del Newcastle Jetz e dei bulgari del Cherno More Varna con scarsa fortuna.

L’ultima sfida contro il tempo la giocherà in Arabia Saudita, dove è riuscito a strappare con l’Al Taawon, modesto club di seconda divisione, un contratto alquanto bizzarro: verrà infatti pagato a gol, 5mila dollari ogni volta che gonfierà la rete. Una sfida alle sue polveri inondate più che bagnate.

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