Roma - Una sforbiciata di circa il 20 per cento sugli onorevoli uscenti. Il Popolo della Libertà presenterà domani le liste per Montecitorio e Palazzo Madama. Silvio Berlusconi ha mantenuto le promesse: molti nomi eccellenti, tante novità e grande spazio alle quote rosa. Ma, come aveva già spiegato sabato il Cavaliere, "dentro un uovo entrano quelli che possono entrarci". In totale il Partito delle Libertà conta di eleggere oltre 400 parlamentari, 300 dei quali provengono da Forza Italia. Nonostante questo, circa una quarantina dei 200 azzurri uscenti non sarà ripresentata. "Abbiamo avuto richieste dodici volte superiori ai posti disponibili - ha ammesso l’ex premier - fare le liste è una cosa drammatica". Berlusconi e Fini incontreranno domani, all’Auditorium della Tecnica di Confindustria, tutti i candidati del Pdl alle elezioni del 13-14 aprile.
Fini: "Ancora piccole sbavature" Nella formazione delle liste del Pdl ci sono state "piccole sbavature". Ma "nel complesso è andata bene". Il numero uno di via della Scrofa prevede che in autunno l’accordo tra Forza Italia e Alleanza nazionale diventerà il futuro partito unitario del centrodestra: "Non siamo ancora alla fase del partito unitario, spero che si concretizzerà quanto prima, credo in autunno. I partiti - spiega Fini - non nascono dalla sera alla mattina. An ha uno statuto e un congresso che dovrà decidere. Necessariamente in questa fase con Berlusconi ci siamo limitati alla compilatura delle liste".
Dopo il voto, insiste Fini, "faremo un gruppo unitario in Parlamento e poi si aprirà la stagione costituente" del nuovo soggetto unitario di centrodestra.
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