Cronache

Viaggi, feste e missioni: 220mia euro al giorno

Viaggi, feste e missioni: 220mia euro al giorno

Quarantaquattromila euro al giorno in viaggi e indennità di trasferimento. Centosettantaduemila euro quotidiani investiti in convegni e manifestazioni. Alle Regioni che vogliono impegnarsi a compiere una revisione della spesa è consigliato dare un'occhiata a questi settori. Nei dati di bilancio regionali, valutati dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa e pubblicati in questa settima puntata del Giornale sulle spese regionali, compaiono differenze estreme nella gestione dei convegni e nell'utilizzo di dipendenti e collaboratori in missione.

Animazioni agli stand, manifestazioni enogastronomiche, tavoli touch screen. La promozione del proprio territorio e la partecipazione a fiere e eventi sono aspetti importanti per le amministrazioni regionali. Bisogna capire però se 52 milioni di euro l'anno - che salgono a quasi 80 milioni con la «pubblicità», 256mila euro quotidiani - sono un impegno opportuno. E se le differenze spropositate tra Regione parche e Regioni attivissime nella promozione sono giustificate. Nel 2017 la giunta Crocetta in Sicilia ha versato oltre dieci milioni in convegni e manifestazioni. Superano i quattro milioni in Lombardia e Piemonte. Gli oltre due milioni e mezzo della Liguria sono definiti «eccessivi». Il rating di gazzetta Amministrativa giudica le spese con un algoritmo che tiene in considerazione numero di abitanti, territorio e enti controllati: e a paragone con una Regione virtuosa media, i 3 milioni investiti in pubblicità su giornali, televisioni, Internet, nel 2017 dell'Umbria sono un'uscita «fuori controllo»: quasi come Lombardia e Toscana messe insieme. Anche se per le Regioni autonome i bilanci comprendono la sanità e non sono quindi confrontabili con le altre, spiccano i tredici milioni di pubblicità della Sardegna.

Ma le venti Italie - ogni Regione un mondo, ancora non autonome ma così diverse nella gestione dei fondi pubblici - disarmano anche nelle voci di bilancio più minute: le Marche hanno versato a dipendenti e collaboratori poco più di 4mila euro di indennità di trasferta o trasferimento, la Calabria un milione 164mila euro. È una spesa fuori controllo, livello B secondo Gazzetta Amministrativa: ogni giorno i gettoni di trasferta o trasferimento costano alle casse calabresi 3760 euro senza calcolare viaggio, vitto ed eventuale alloggio.

E' stata preoccupante la spesa per indennità di missione e trasloco anche in Puglia: un milione centotrentamila euro, 3650 euro al giorno. La Toscana scuce un decimo in indennità, ma versa venti volte più rimborsi spesa per viaggi, oltre 600mila euro: mille euro al giorno di ricevute da ripianare per le spese vive delle missioni. Eppure le mansioni di chi lavora negli uffici sono più o meno le stesse, e le Regioni in questo caso non sono distanti per estensione e numero di abitanti. L'Emilia Romagna è regione ancor più di commessi viaggiatori: oltre 800mila euro di rimborsi.

L'iscrizione alle Fiere prevede pagamenti in alcuni casi anche superiori ai 100mila euro. Un evento può arrivare a superare molto di frequente i 10mila. Per la partecipazione alla BIT di Milano, il Veneto ha speso 133mila euro per una superficie espositiva di 400 metri quadrati con 40 operatori ospiti. L'iscrizione alla BTI di Berlino è costata 72mila euro. Venticinquemila sono stati destinati alla Ferien Messe a Vienna. Nella delibera regionale del 2017 in cui vengono illustrati gli impegni di spesa, si ipotizza un pagamento per l' allestimento degli stand «compreso l'utilizzo di supporti multimediali» di 275mila euro. A questa cifra bisogna togliere 74mila euro delle quote di partecipazione degli operatori ospiti. La sola partecipazione a tre fiere può significare quindi per una Regione oltre 400mila euro di investimento. Per i mini-stand informativi per il Campionato mondiale di Tiramisù sono stati previsti 20mila euro.

Fiere a parte, ci sono convegni ed eventi. La spesa dell'Umbria viene valutata come«eccessiva» da Gazzetta Amministrativa, al di là della pubblicità «fuori controllo». Scorrendo i bandi di affidamento di servizi per gli eventi risulta che gli umbri hanno speso 7mila euro per l'«Onlywine festival», 8.196 euro per l'allestimento degli stand alla mostra «Caccia Pesca & Tiro Villag», altri 33mila per partecipazione e stand a «Fa' la cosa giusta». La preparazione dei banchi alle fiere viene quasi sempre affidata all'esterno.

Ma quanto frutta un presenzialismo così intenso? Nel 2018 l'Umbria ha visto un aumento di presenze turistiche di quasi l'11 per cento. In Veneto nel 2017 il rialzo è stato del 5,8%, i dati del 2018, ancora in elaborazione, non sono a quei livelli ma comunque buoni, garantiscono dalla Regione. La media nazionale è stata del 4 per cento nei primi mesi del 2018.

Ma è fondamentale anche il ruolo dei Comuni: Assisi da sola ha richiamato un quinto di tutti i turisti dell'Umbria.

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