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Bassano del Grappa, la tradizione degli asparagi bianchi

Gli asparagi bianchi sono una tipicità Dop di Bassano del Grappa: una tradizione divenuta eccellenza italiana, tra antiche usanze e una mistica leggenda

Bassano del Grappa, la tradizione degli asparagi bianchi

Bassano del Grappa è una città con una lunga storia, tanta cultura e bellezze che spaziano da quelle naturali a quelle costruite dalla mano dell’uomo. Viene chiamata anche città degli Alpini, per via della lunga tradizione legata a queste truppe dell’esercito italiano. Qui esiste anche un ponte degli Alpini, situato tra le due rive del Brenta, progettato nel XVI secolo da Andrea Palladio, dopo che il ponte di legno preesistente, che tanto era stato al centro della storia locale, venne incendiato e distrutto dall’esercito francese.

Come per molti luoghi in Veneto, Bassano è stata d’importanza cruciale nella Storia d’Italia per via della sua posizione strategica. Dal Medioevo alla Seconda Guerra Mondiale, popoli e dominazioni si sono avvicendati, battaglie sono state combattute, e la Storia si è tradotta in visibili testimonianze architettoniche, fatte di palazzi gentilizi, pregevolissimi edifici religiosi, ma anche edifici militari.

Tuttavia quando si parla di Bassano del Grappa, un centro fiorente nei campi della cultura e del turismo, non si può tralasciare anche la sua vocazione agricola, evidente in diverse colture tipiche e in un'industria devota alla trasformazione alimentare. Tra le colture tipiche ce n’è una particolarmente famosa: si tratta dell’asparago bianco di Bassano.

Cos’è l’asparago bianco di Bassano

Asparagi bianchi

L’asparago bianco è un ortaggio tipico del Mediterraneo dalle origini antiche. Iniziò a essere coltivato a Bassano nel XIII secolo. L’asparago di Bassano possiede delle misure specifiche (diametro centrale di 10 millimetri, lunghezza tra 18 e 22 centimetri), ma ciò che lo distingue da altri asparagi bianchi sono il sapore agrodolce e le spaccature trasversali, che ne mettono in evidenza la particolare tenerezza. Dal 2007 ha ottenuto la certificazione Dop: per sapere se gli asparagi vengono da Bassano, basta notare se sono dotati di un’etichetta con il Tricolore e di un numero seriale che rimarca l’esclusività del prodotto.

La tradizione dell’asparago bianco

La cena di Emmaus di Giovambattista Piazzetta

È affascinante come gli asparagi di Bassano del Grappa abbiano un fascino casalingo. Sono infatti raccolti e tagliati manualmente, riuniti in mazzi per la vendita, legati insieme con un succhione di salice. La raccolta avviene tra il giorno di san Giuseppe, il 19 marzo, e Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno.

In cucina esistono diversi piatti tipici locali che ne valorizzano il gusto, dai più comuni asparagi lessi (cotti rigorosamente in verticale) fino a risotti, lasagne, vellutate che vedono gli asparagi bianchi protagonisti di ogni piatto. Molto diffusi e amati sono anche gli asparagi bianchi con le uova, un piatto che è ritratto nel dipinto “La cena di Emmaus” di Giovambattista Piazzetta.

Gli asparagi con le uova si preparano bollendo gli asparagi in un pentolino stretto, in modo da lasciarne scoperta dall’acqua la punta. Vengono bollite anche le uova, che vengono sminuzzate e impiattate insieme agli asparagi. Il tutto è condito con pepe, sale, olio di oliva e aceto.

Le leggende sull’asparago bianco

Asparago bianco

La vulgata vuole che gli asparagi bianchi siano stati portati a Bassano del Grappa da sant’Antonio da Padova: il santo voleva intenerire, prendendolo per la gola, Ezzelino da Romano, condottiero locale detto Il Terribile per via della sua crudeltà. Al suo ritorno verso Padova, il religioso disseminò poi le siepi con semi di asparago per diffonderne la coltura.

Secondo un’altra leggenda, gli asparagi bianchi furono scoperti dai contadini bassanesi nel XVI secolo: dopo una grandinata, le punte degli asparagi furono distrutte e vennero consumate solo le parti interrate di quest’ortaggio, che erano rimaste bianche poiché sottoterra e quindi impossibilitate a completare la fotosintesi clorofilliana.

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