L'Italia da scoprire

Mercatini di Natale: storia e tradizioni dell'Alto Adige

Dicembre porta con sé l'inverno, ma anche l'atmosfera unica e speciale dei mercatini di Natale: come quelli in Alto Adige, ricchi di storia e tradizioni

Mercatini di Natale: storia e tradizioni dell'Alto Adige

Dicembre porta con sé i primi freddi e qualche pioggia, ma anche un'atmosfera unica e speciale. Stiamo parlando di quell'emozione particolare legata alle festività natalizie. Tradizione, magia natalizia e appuntamenti religiosi contraddistinguono le settimane che portano al 25 dicembre, grazie anche all'apertura dei tanto amati mercatini di Natale.

Luci, profumi, aromi e sapori rendono ogni anno più speciali queste iniziative, soprattutto se legate a filo doppio alla storia locale. Esempio su tutti l'Alto Adige, dove i mercatini di Natale si svolgono regolarmente da oltre trent'anni. Qui tradizione e storia si confondono in un abbraccio infinito, fatto di racconti, leggende, opere di artigianato e delle immancabili prelibatezze locali.

Mercatini di Natale in Alto Adige

Mercatini di Natale a Bolzano

Le origini dei primi mercatini di Natale sono antiche, tanto da affondare le loro radici nel XIV secolo. In Germania e Alsazia si sarebbero svolti dei "Mercati di San Nicola". Per un documento ufficiale che riporti un'iniziativa simile occorre però attendere il 1434 quando, il lunedì precedente al Natale, a Dresda si svolse il Striezelmarkt o mercato degli "striezel" (dolce tipico). È considerato il primo vero mercatino di Natale della storia.

La Riforma Protestante portò a un cambio di nome, che divenne "Christkindlmarkt" in opposizione al culto dei Santi. Da lì si susseguirono nei secoli ulteriori iniziative, tra cui il mercatino di Strasburgo (1570) e quello di Norimberga (1628).

L'arrivo nel Bel Paese ha richiesto molto più tempo. È stato necessario arrivare addirittura fino a quasi la fine del XX secolo. Fino al 1970, quando partì il mercatino artigiano di piazza del Municipio a Bolzano. Si tratta della prima apertura tra i mercatini natalizi dell'Alto Adige e più in generale d'Italia.

Particolare risonanza ha avuto per l'istituzione nel 1990 del Mercatino di Natale di Bolzano (Bozner Christkindlmarkt), che si ricollega direttamente alla tradizione dei Christkindlmarkt del Nord Europa. Un rapido successo di pubblico ha contraddistinto l'iniziativa, combinazione tra prodotti locali di artigianato e gastronomia tirolese. Molto apprezzati sono lo strudel, il vin brulè o glühwein (letteralmente "vino bruciato"),

Un'idea nata durante gli anni '80, grazie anche al supporto degli organizzatori del Mercatino di Natale di Norimberga. Base centrale dell'iniziativa piazza Walther, a cui poi si sono aggiunte ulteriori "sedi" in diversi spazi limitrofi. Negli anni è stato formato un circuito di "Mercatini Originali di Natale in Alto Adige", con Bolzano affiancata da Merano, Brunico, Bressanone e Vipiteno.

Calendario dell'Avvento

Calendario dell'Avvento a Bolzano

Una curiosità: tra le iniziative anche la realizzazione ogni anno di un Calendario dell'Avvento, con immagini esposte sulle finestre della casa natale dell'astronomo Max Valier.

San Nicola e il Krampus

Per le vie dei mercatini di Natale in Alto Adige rivive ogni anno una particolare tradizione, quella dello scontro tra San Nicola e il suo storico avversario. Quest'ultimo è noto con il nome di Krampus, e ha un viso demoniaco e un corpo metà umano e metà di caprone.

Si racconta che un gruppo di giovani decise di affrontare la carestia di cui soffrivano i loro villaggi di montagna andando a razziare i paesi vicini. I giovani si travestivano con pelli e corna di animali per spaventare gli abitanti. I giovani notarono a un certo punto un intruso tra loro. Si trattava di Satana, che avrebbe approfittato del travestimento dei giovani per infiltrarsi tra loro. Fu chiamato ad affrontarlo il vescovo, San Nicolò, che lo sconfisse.

San Nicolò prese allora a visitare i paesi della zona accompagnato dai giovani travestiti da Krampus. Anziché derubare i paesani gli accompagnatori del vescovo distribuivano cibo e doni. A chi era stato cattivo però era riservato un trattamento ben diverso: frustate con dei lunghi rami. Esiste anche una versione femminile del Krampus, denominata Krampa.

Immagini di Skafa da Wikipedia

Commenti