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Rocca Calascio, storia e leggende del castello di Ladyhawke

Rocca Calascio è considerato a pieno titolo tra i castelli più suggestivi del mondo: storia e leggende di un luogo magico, anche per il mondo del cinema

Rocca Calascio, storia e leggende del castello di Ladyhawke

L'Italia è un prezioso scrigno pieno di luoghi magici e suggestivi. Castelli, montagne, città d'arte e campagne sono l'anima pulsante del turismo nostrano, tra i quali non poteva che essere inclusa anche l'intramontabile Rocca Calascio. Un gioiello situato nel cuore dell'Abruzzo, già teatro di epiche vicende cinematografiche come anche quelle presenti nel film Ladyhawke.

La storia di questo castello affonda le sue radici intorno all'anno 1000, anche se bisognerà attendere la fine del 1300 (1380) per vederlo citato in alcuni documenti ufficiali. Si trattata in entrambi i casi di una costruzione dalle dimensioni ridotte rispetto a quella poi realizzata, con un solo torrione centrale di forma quadrangolare.

Intorno al XV secolo Antonio Todeschini ricevette la fortificazione da re Ferdinando, decidendo di sviluppare intorno a essa una cerchia di mura e quattro torri di guardia. Nel 1579 divenne proprietà nientemeno che della famiglia Medici, che lo acquistò per 106mila ducati insieme al suggestivo borgo di Santo Stefano di Sessanio.

In origine l'accesso alla rocca era garantito da un ponte retrattile in legno, poggiato su basi di pietra e posto a circa 5 metri dal suolo. Godeva di una visibilità unica rispetto al territorio circostante che permetteva una facile comunicazione con gli altri castelli del versante adriatico mediante un sistema di torce e specchi.

Rocca Calascio, il terremoto e la nuova "gloria"

Rocca Calascio vista da vicino

A contribuire in maniera decisiva all'attuale aspetto decadente è stato un evento naturale, un terremoto che nel 1703 ha scosso la regione. La rocca ne uscì devastata e lo stesso borgo che la circondava venne abbandonato: la popolazione andò poi a dare vita a quello che sarà il paese di Calascio.

Malgrado il fatto che nel corso dei secoli parte del castello sia andata in rovina, il National Geographic l'ha comunque incluso tra i "15 castelli più belli al mondo". Attenzione derivata anche dal fatto che Rocca Calascio fu teatro anche di un altro capolavoro della cinematografia, tratto dal romanzo di Umberto Eco: Il Nome della Rosa.

Tutt'oggi Rocca Calascio è una meta molto amata da chi vuole godere del suo fascino senza tempo ma non solo. Il castello rappresenta un punto privilegiato per chi vuole ammirare la bellezza del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

La chiesa di Santa Maria della Pietà

Chiesa Santa Maria della Pietà

Una delle leggende della zona vede come protagonista una costruzione situata a pochissimi metri da Rocca Calascio. Si tratta della chiesa di Santa Maria della Pietà, una costruzione di dimensioni imponenti se confrontata con la popolazione locale e con il castello stesso.

Curiosa anche la scelta della forma dell'edificio, un rarissimo caso di chiesa con pianta ottagonale. Geometria che si riflette anche sulla cupola, divisa in otto spicchi. Su uno dei lati è collocato il locale adibito a sacrestia, mentre all'interno trovano spazio anche una raffigurazione della Vergine miracolosa e una statua dell'Arcangelo Michele armato.

Questa chiesa viene fatta risalire al tardo 1500, intorno al 1596, e deve la sua costruzione a quella che si racconta fu un'importante vittoria della popolazione del luogo, che seppure in numero esiguo riuscirono ad avere la meglio su una banda di pericolosi briganti.

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