Roma, riscoprirla con le grandi donne del cinema

Roma è città di cinema: sono state le grandi donne del cinema internazionale a mostrare sullo schermo i panorami meravigliosi della Città Eterna

Roma, riscoprirla con le grandi donne del cinema

Roma è una location centrale per il cinema italiano. Sede di Cinecittà, il luogo in cui nasce la magia, la Capitale rappresenta non solo uno sfondo per la settima arte, ma quasi un personaggio delle pellicole stesse, che vive e respira. Come accade in “Caterina va in città” di Paolo Virzì, dove Roma viene vista per la prima volta con gli occhi di una ragazzina, oppure in “To Rome with Love” di Woody Allen, un grande atto d’amore del regista newyorkese per l’Italia e il suo primo centro storico, culturale e politico. Gli americani, a dirla tutta, hanno una grande passione per Roma: una passione testimoniata anche dall’Oscar a “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, che mostra il capoluogo laziale in tutto il suo splendore.

Pincio

Ma se c’è qualcuno che ha raccontato e valorizzato la Città Eterna al cinema sono state le donne che ne hanno incarnato i personaggi più affascinanti. Talvolta drammatici, talvolta comici, i ruoli cinematografici delle attrici che hanno calcato questi sanpietrini sono diversi, ma in ognuno di essi c’è un po’ dello spirito della città. Dalla terrazza del Pincio in cui si ritrovano Sophia Loren e Franca Valeri ne “Il segno di Venere” all’inseguimento sul Nuovo Salario di Edwige Fenech in “Taxi Girl”, fino a Palazzo Scapucci - dove si trova la Torre della Scimmia - e dove soggiorna il personaggio interpretato da Julia Roberts in “Mangia, prega, ama”. Ma le location più indimenticabili di Roma sono quelle portate sul grande schermo dalle attrici immortali del passato.

La Roma di Anita Ekberg

Fontana di Trevi

La prima donna che viene in mente quando si parla di Roma al cinema è naturalmente Anita Ekberg, una delle muse di Federico Fellini. Musa che il regista pose in un’iconica scena de “La dolce vita” all’interno della Fontana di Trevi, nell’atto di fare il bagno mentre ammalia il co-protagonista Marcello Mastroianni. La fontana di Trevi è uno dei monumenti più celebri della città. Realizzata da Nicola Salvi nel 1732 fu poi terminata da Pietro Bracci nel 1762. Si trova sulla facciata di Palazzo Poli e in essa scorre l’acqua dell’acquedotto più antico di Roma, l’Acqua Virgo, costruito in età augustea.

Anita Ekberg nella Fontana di Trevi

Pare che in realtà Fellini si sia ispirato a un fatto realmente accaduto: la giornalista Giò Stajano e la pittrice Novella Parigini fecero di notte il bagno in una fontana di Roma. Non la Fontana di Trevi, bensì la Barcaccia, che si trova ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti.

La Roma di Anna Magnani

Pigneto

Non c’è forse attrice che più di Anna Magnani ha portato in scena il popolo delle donne romane. Con le loro aspirazioni, le loro speranze, i loro desideri spesso infranti. Come la popolana Maddalena Cecconi, che aspira a un futuro cinematografico per la figlioletta di pochi anni: nel film “Bellissima” di Luchino Visconti, lo scenario è quello di Cinecittà. Oppure il personaggio di Pina che in “Roma città aperta” viene uccisa mentre si oppone all’arresto del futuro marito Francesco: quella scena in particolare è stata girata al Pigneto, come gran parte del film.

Anna Magnani in "Mamma Roma"

O ancora Roma Garofolo, che vuole smettere di fare la vita per dare un futuro migliore al figlio: in “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini gli scenari sono soprattutto quelli di Casal Bertone, del Quadraro e di Tor Marancia. Tutti quartieri in cui a farla da padrone è l’edilizia popolare e in cui è da sempre viva la comunicabilità diretta ed esplicita dei romani.

La Roma di Monica Vitti

Eur

Monica Vitti è stata pura eleganza, ma al tempo stesso ha portato al cinema la veracità di Roma, il profumo di pizza prosciutto e fichi, il tran tran di Piazza del Popolo che ha ospitato a lungo la sua casa. Nonostante il suo fascino dolce e biondo, è difficile non associare Vitti anche alle geometrie brutaliste dell’Eur, il quartiere che più di tutti appare ne “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni.

Monica Vitti e Alain Delon in "L'eclisse"
Monica Vitti e Alain Delon in "L'eclisse"

Nel 1942, dove oggi c’è l’Eur, ci fu l’Esposizione universale, che a Benito Mussolini servì anche per celebrare il ventennale della Marcia su Roma. Vi furono quindi costruiti degli edifici completamente aderenti ai canoni del razionalismo, ma dopo l’8 settembre la zona fu occupata dai tedeschi. Tornò a essere abitata, a essere fiorente e interessante dal punto di vista architettonico, a partire dagli anni ’60, dato che, in vista delle Olimpiadi di Roma, il quartiere tornò a essere vissuto, utilizzato, potenziato e completato.

La Roma di Giulietta Masina e Florinda Bolkan

Giardino degli Aranci

Uno dei film in cui Roma mostra alcuni dei suoi scorci e quelli del suo hinterland più suggestivi è “Le notti di Cabiria”. Nel film la protagonista Giulietta Masina si muove sul Lungotevere Dante, nel quartiere Tuscolano, lungo l’elegante via Veneto, le Terme di Caracalla, il belvedere del Giardino degli Aranci e la via Appia Antica.

Trastevere

Si trova invece a Trastevere il palazzo in cui vive il personaggio di Florinda Bolkan in “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri. La Roma di quella pellicola spazia da palazzi signorili e antichi alla freddezza di edifici moderni con scale a chiocciola esterne come il Centro Direzionale del Caravaggio, in cui viene ambientata la questura.

La Roma di Audrey Hepburn

Piazza di Spagna

È stata tuttavia un’attrice internazionale ad associare in tutto il mondo il volto di Roma al proprio: Audrey Hepburn in “Vacanze romane”. Le location esplorate sono molte e interessanti. Tra esse il Viale del Policlinico, in cui viene mostrato un muro pieno di ex voto: si trattava di reali ex voto, oggi non più esistenti, posizionati in quel punto dai reduci di guerra ospiti del Policlinico Umberto I.

Audrey Hepburn in "Vacanze romane"

C’è poi la celeberrima scena della Bocca della Verità, un mascherone che si trova nella basilica di Santa Maria in Cosmedin. La statua è in marmo pavonazzetto e si trova nel cortile della chiesa dal XVII secolo, anche se è sicuramente più antica: si trattava infatti di un tombino dell’Antica Roma, che ritrae un personaggio misterioso, forse un fauno oppure il dio Oceano. Il nome viene invece da alcune leggende, secondo cui la Bocca della Verità sarebbe stata in grado di svelare i tradimenti delle donne nei confronti dei mariti.

Bocca della Verità

E poi ancora non si possono non notare nella pellicola Palazzo

Barberini, Palazzo Brancaccio, via Margutta, il Pantheon, Piazza di Spagna e numerose vie del centro che Hepburn, insieme con il co-protagonista Gregory Peck, percorre a bordo di una Vespa Piaggio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica