Milano da scoprire

Le vie di Milano, storia e curiosità

Le strade, i corsi e i vicoli del capoluogo lombardo celano aneddoti, avvenimenti storici e fatti curiosi che meritano di essere raccontati

Le vie di Milano, storia e curiosità

Percorrere le vie di Milano è sempre un'esperienza entusiasmante, un'occasione unica per ammirare il perfetto connubio tra modernità e antichità che caratterizza il capoluogo lombardo. Nel centro storico ma non solo, infatti, coesistono architetture realizzate in epoche differenti che lasciano il posto a edifici più innovativi ma mano che ci si dirige verso i quartieri più periferici.

Molte delle vie milanesi, inoltre, celano una storia ricca di aneddoti, avvenimenti e curiosità poco conosciute che tuttavia meritano di essere raccontate. Non tutti sanno, ad esempio, che a Milano non è presente una via dedicata alla Capitale: via Roma, infatti, è assente dallo stradario meneghino sebbene ci sia il celebre Corso di Porta Romana.

Proprio quest'ultimo, ad esempio, in epoca fascista fu tramutato in Corso Roma per volere del Podestà Marcello Visconti di Modrone nell'intento di celebrare il decennale della marcia su Roma del 1922, tuttavia la nuova toponomastica fu abbandonata con la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Via Mercanti, dal Duomo a piazza Cordusio

Milano Piazza Mercanti

Lunga circa duecento metri, via Mercanti collega piazza Duomo a Piazza Cordusio ed è stata ricavata nel corso del XIX Secolo dalla piazza Mercanti, fulcro della vita cittadina in epoca medioevale e dedicata alle attività artigianali, ricordate anche dai nomi delle vie adiacenti come via Orefici, Spadari e Cappellari.

Una delle principali curiosità su via Mercanti riguarda la presenza del bassorilievo collocato sul secondo arco del Palazzo della Ragione, raffigurante un animale insolito definito “scrofa semilanuta” e considerato uno degli antichi simboli della città fin dalla sua fondazione. Sempre in questa via si verifica un particolare fenomeno acustico, grazie ai fori presenti su due colonne non attigue che anticamente permettevano ai mercanti di comunicare a distanza semplicemente sussurrando alcune parole.

Milano e il Quadrilatero del silenzio

Non lontano dal centro e vicino a corso Venezia, è possibile percorrere il cosiddetto Quadrilatero del silenzio: si tratta di quattro strade, precisamente via Serbelloni, via Mozart, via Cappuccini e via Vivaio, in grado di regalare un'atmosfera pacata e rilassante, quasi estemporanea se confrontata con il caos delle zone vicine.

Tra palazzi edificati in stile neoclassico, decorazioni Liberty, mosaici e giardini, questo luogo rappresenta una tappa imperdibile per conoscere un volto insolito di Milano.

Via Montenapoleone e l’origine del nome

Milano Montenapoleone

Cuore del Quadrilatero della Moda, via Montenapoleone è nota soprattutto per l'offerta di boutique e vetrine da sogno ma vanta anche una storia peculiare che giustifica l’origine di questo nome. Un tempo Contrada di Sant'Andrea, infatti, è stata sede di numerosi conventi ma è diventata via Monte Santa Teresa dopo l'apertura di un banco dei pegni, voluto da Maria Teresa d'Austria.

Riattivato per volere di Napoleone Bonaparte, il banco ha portato a un nuovo cambio di nome della strada: via del Monte Napoleone. Dopo l'unità d'Italia, lo stesso luogo è stato ribattezzato via Montenapoleone.

La Walk of Fame del capoluogo lombardo

Anche Milano, come Los Angeles, ha la sua Walk of Fame: in Largo Corsia dei Servi, a pochi passi da Piazza Duomo e da Piazza San Babila, sono ancora visibili le impronte e le firme lasciate da numerose star nazionali e internazionali, personaggi famosi della televisione e del cinema che hanno impresso un segno nei pressi degli uffici della popolare rivista TV Sorrisi e Canzoni.

La via più piccola di Milano

Sempre nel centro di Milano, tra via Santa Marta e via Nerino, si trova la via più piccola e per certi versi angusta del capoluogo lombardo: è via Bagnera, una strada ottocentesca che in epoca romana ospitava i bagni pubblici, nota anche con l'appellativo di “stretta” proprio per le dimensioni limitate.

Il vicolo è tristemente famoso anche per alcuni fatti di cronaca nera che risalgono alla prima metà dell'Ottocento, avvenimenti che hanno avuto come protagonista Antonio Boggia, il primo serial killer italiano.

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