Pioggia, grandine e mare forza otto. E il litorale romano finisce ancora una volta sottacqua. Allagamenti a Ostia, Acilia, Casalbernocchi, Centro Giano, Infernetto solamente per citare le località più colpite dal maltempo che si è abbattuto con violenza inaudita per tutta la giornata di ieri. Un quadro catastrofico per decine di migliaia di residenti fra Anzio e Civitavecchia. Una quindicina di persone evacuate da due case al numero 1773 della via Ostiense, a Casalbernocchi, per lo smottamento di un terrapieno sulla linea ferrata. «Siamo per strada - racconta Antonio Salvio -, aspettiamo le verifiche dei vigili del fuoco poi chissà se potremo rientrare nelle nostre abitazioni».
Una catastrofe annunciata, del resto, dalle scorse settimane quando centinaia di famiglie avevano lottato contro il fango che aveva invaso cantine e piani terra tra Acilia e Casalpalocco. Cè stato chi è si rifugiato persino sui tetti, a Centro Giano, mentre decine di automobilisti sono rimasti imprigionati allinterno del tunnel di Acilia, lungo la statale «8», via del Mare. Roma-Lido in tilt tra Vitinia e Casalbernocchi per lennesimo albero che si è schiantato sui binari della ferrovia che collega la capitale al mare.
Rientro difficile per migliaia di pendolari stivati come sardine nelle poche navette messe a disposizione del Cotral tra le stazioni di Acilia e Magliana. In attesa per ore tanto che per calmare i viaggiatori infuriati è intervenuto il 113. Centinaia di richieste di aiuto agli uomini del 115, insomma, fin dalla tarda mattinata quando il temporale mette a dura prova lintero sistema di deflusso delle acque piovane, cronicamente insufficiente. A cominciare dai canali del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, a livelli di guardia fino a sera.
«Le idrovore lavorano a pieno regime - assicurano al consorzio - anche se alcuni canali straripano per la quantità enorme di pioggia precipitata in poche ore».
Paura in via Paullo nel Frignano per un disabile in unabitazione circondata dalla piena. Stessa storia per un furgone letteralmente sommerso allinterno del ponticello che dallOstiense porta a Bernocchi. In via Suriano, dove il mese scorso si sono verificati i danni maggiori, centinaia di piani terra allagati. Traffico in tilt sulla via Cristoforo Colombo, su via di Malafede e sulla Roma Fiumicino, inondate da mezzo metro dacqua. A poco o a nulla è valso il lavoro di centinaia di volontari della Protezione civile, impegnati con auto pompe per permettere il ripristino della circolazione. Superlavoro anche per i vigili urbani: «Stiamo facendo deviare le auto - dicono - lungo percorsi meno a rischio». Impraticabile, tra le altre, via di Prato Cornelio, Acilia. Emergenza anche ad Anzio. A Lido Dei Pini franato un tratto della strada costiera, via delle Sterlizie, sommersa dai liquami della condotta comunale delle acque nere. Lacqua maleodorante ha invaso parte di uno stabilimento e la spiaggia.
Ma problemi anche in via di Valle Schioia a Lavinio e nel quartiere Pocacqua (sic) ad Anzio, in via Santa Barbara e al Cadolino, Nettuno. Allagata la scuola elementare «Collodi», sempre a Lavinio: i piccoli alunni sono stati trasferiti nella mensa fino al cessato allarme. Stessa storia allItis «Trafelli» di Nettuno dove la pioggia è entrata dai lucernai della biblioteca. La notte precedente unauto è finita in una voragine aperta sulla Riviera Zanardelli ad Anzio. In una buca profonda un metro sono finite altre due auto nella zona artigianale di Nettuno, a Tre Cancelli.
Attivata, al Comando provinciale dei vigili del fuoco di via Genova, una speciale unità di crisi concentrata soprattutto su Ostia e lentroterra. Una calamità naturale ma non solo. Per il presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani «londata di maltempo ha duramente colpito il litorale - dice Vizzani -, dobbiamo ancora una volta sottolineare le inopinate scelte di urbanizzazione selvaggia che in questi ultimi quindici anni sono state fatte dalle passate amministrazioni. Scelte che non hanno tenuto conto di adeguate infrastrutture. Questo ha fatto sì che il territorio e i cittadini abbiano subito danni incalcolabili».
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