da Londra
È iniziato il conto alla rovescia per il Live 8 del due luglio, quella sorta di Live Aid riveduto e corretto che Bob Geldof ha annunciato con sospetto ritardo solo due settimane fa. Cinque metropoli già sicure (tra le quali anche Roma), qualcuna in attesa di conferme (in Canada non si sa se a Toronto o a Barrie), decine di stelle del pop, un pubblico previsto di oltre un miliardo di spettatori. Ma al centro di tutto cè sempre il cast, che cambia di giorno in giorno. Se le apparizioni più attese sono quelle di Paul McCartney insieme con gli U2 e dei rinati Pink Floyd, entrambi sul palco di Hyde Park a Londra, sono di ieri le notizie che probabilmente per loccasione si riformano anche i due sopravvissuti degli Who ma se ne va il rapper più quotato del momento, 50 Cent: «Sarò a Toronto per le riprese del film Get rich or die tryin e quindi non potrò partecipare allo show di Philadelphia». Intanto, come già qualcuno aveva ipotizzato, è diventata sicura anche la reunion dei Sex Pistols, gruppo inglese che nel 1979 diventò lalfiere del punk e poi subito dopo si sciolse. Ogni tanto, «ma solo per denaro», i quattro musicisti si riuniscono (al posto del defunto Syd Vicious cè Glen Matlock).
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