Il locale «Somo»: la nuova frontiera del «fusion» a Roma

Si chiama Somo la nuova frontiera del ristorante giapponese a Roma. Un locale che si trova a Trastevere, ma non nel punto più caotico del rione, e che sorprende già a prima vista. L’architetto spagnolo Elena Piulats (prima di una serie di donne che costituiscono l’anima del locale) ha infatti concepito tre aree distinte eppure fuse, tutte di grande atmosfera: un lounging bar, una sala tatami dove mangiare accoccolati e una sala ristorante più tradizionale. E la cucina? È affidata a un’altra donna, la giapponese di Nagoya Reina Nagai, vero «pettirosso da combattimento» che si esalta in preparazioni leggere e con prodotti prevalentemente biologici e stagionali. Due i menu: il giapponese vero e proprio, con i classici sushi, sashimi, maki, tempura, tutti interpretati con rigore e freschezza: e il menu «fusion», che fonde la cucina orientale con quella mediterranea. Tra i piatti per cui vale la pena fare un salto da Somo, il Sashimi di manozo Kobe con avocado e verdure; il riso cotto nella ghisa con verdure, pollo o pesce; gli spaghetti di grano saraceno freddi («Zaru Soba»); il «Kaaraghe», pollo fritto croccante marinato all’orientale, dimostrazione di quali vette possa raggiungere un piatto imparentato con il popolaresco «fried chicken» made in Usa; il nobileFiletto di manzo Kobe, piatto che nell’antichità era riservato solo ad aristocratici e samurai.

Ricca la proposta di pesci cotti, trattati con mano lieve e con cotture delicate. Tra i dolci, ottimo il gelato alla vaniglia con salsa di mango e latte di cocco. Somo è aperto tutte le sere tranne la domenica dalle 19,30. È in via Goffredo Mameli 5. Tel. 065882060, info@somo.asia.

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