A Lodi per due giorni i grandi del blues

Il blues, sempre più carbonaro nel mondo della musica plastificata, trova spazi decentrandosi in provincia. Del resto padri come Charley Patton e Blind Lemon Jefferson vivevano da vagabondi suonando per sopravvivere(il nonvedente Jefferson pare sia morto assiderato, nel 1929, dopo aver perso la strada di casa). Passati quei tempi, i seguaci della musica del Diavolo, alla faccia delle tediose melodie sanremesi, si radunano stasera e domani al Teatro alle Vigne di Lodi per il «Lodi Blues Festival». Roba da ridere in confronto ai milioni di telespettatori del Festival, ma tanta emozione per i fan nel vedere stasera i gloriosi Nine Below Zero e i nostri Maurizio Glielmo & Kimmy Regazzon e domani il maestro di chitarra slide Roy Rogers. I Nine Below Zero negli anni ’80 sono stati il simbolo di un pub blues grintoso e oggi - quando sono in forma - hanno ancora energia da vendere con brani come 11+11 e Don’t Point Your Fingers. Aprono due chitarre doc come quelle di Maurizio «Gnola» Glielmo (già con Treves e collaboratore di Sandra Hall e Van de Sfroos, e Jimmy Regazzon).

Domani la superstar Roy Rogers, virtuoso re della slide guitar che nelle sue mani spara imprendibili raffiche sonore. Rogers ha lavorato con John Lee Hooker (è un noto produttore e domani «farà i numeri» affincato dalla band di Paolo Bonfanti. Prima il l’attivissimo Daniele Tenca con la sua band.

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