Politica

Lodi rompe il fronte lombardo: sì al pattume

da Milano

Due autocarri al giorno. Che fa settanta tonnellate di monnezza. È la disponibilità della Provincia di Lodi, che dice «sì» ai rifiuti campani: «Non è una disponibilità enorme per la Campania che produce cinquemila tonnellate ogni ventiquattr’ore» spiega Francesca Sanna, assessore alla Difesa del suolo.
Strappo di un’amministrazione provinciale di centrosinistra, mentre la Regione Lombardia chiede garanzie - «ambientali, sanitarie, economiche e che quest’emergenza sia davvero l’ultima» spiega Roberto Formigoni - per dare l’ok al trattamento dei rifiuti. Ma sullo strappo lodigiano, «abitualmente accogliamo rifiuti di altre province nell’impianto di Montanaso», pesa già il «no» della Coldiretti: «Le soluzioni vanno trovate sul posto. È un impegno smaltire i propri rifiuti, il trasporto, l’inquinamento e, senza dimenticare, che anche in Campania sono arrivati i finanziamenti statali per lo smaltimento». E c’è anche la Lega che si dice pronta «alle barricate», come già fatte per impedire la costruzione di nuove discariche nel Lodigiano: «Non vogliamo essere la pattumiera della Campania. Se a Napoli fanno le barricate perché non vogliono i loro rifiuti perché dobbiamo prenderli noi?». Domanda cui l’assessore Sanna replica così: «La spazzatura puzza tutta allo stesso modo, sia che venga dal Nord che dal Sud. Possiamo tranquillamente offrire un aiuto alla Campania. Diciamo "sì" a patto che altre Province siano coinvolte».
Ma la staffetta dell’immondizia Napoli-Lodi non sarà quasi certamente replicata né dall’amministrazione provinciale di Brescia - «la nostra risposta è negativa, non è avvenuto un terremoto ma c’è stata solo incapacità di programmazione» (Alberto Cavalli, Forza Italia) - né da quella di Lecco, «in questa vicenda vedo errori e inadempienze e il rischio di una solidarietà che deresponsabilizza» (Virginio Brivio, Pd).

Intanto, a Trezzo d’Adda nel milanese, i leghisti presidiano l’ingresso dell’inceneritore come già fecero nel 2004: allora impedirono alla «munnezza» campana di essere smaltita.

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