Dopo l'odissea sull'A1 scatta il braccio di ferro per ottenere i risarcimenti

Dopo l'odissea sull'A1 domani si apre la trattativa: lo scontro è sulla cifra I consumatori puntano a 5-700 euro ad automobilista. Seimila gli automobilisti coinvolti. Treni: rimborso totale per ritardi oltre 4-5 ore. Freddo e neve: il maltempo non dà tregua

Dopo l'odissea sull'A1 
scatta il braccio di ferro
 
per ottenere i risarcimenti

Domani si potrà sapere se e come verranno risarciti i sei-settemila automobilisti coinvolti nella maxi coda sull’A1. I vertici di Autostrade si siederanno attorno a un tavolo assieme ai responsabili delle varie associazioni dei consumatori per chiudere un accordo di conciliazione. Saranno presenti Federconsumatori, Adoc, Adusbef, Codacons, Adiconsum, e ognuno farà la sua proposta per archiviare decorosamente questa pagina di disorganizzazione italiana.

«Sicuramente non basterà che la concessionaria si offra di rimborsare i biglietti del pedaggio, noi chiediamo anche una somma a titolo di risarcimento danni. E se non saremo soddisfatti passeremo ad altre vie», avverte Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori che già ipotizza una class action contro Autostrade.

Il messaggio agli automobilisti intrappolati, dunque, è il seguente: accantonate le iniziative personali, almeno per il momento: un conto è pensare di chiedere i danni per gli stenti subiti in 24 ore di blocco, un conto è passare ai fatti. Un normale cittadino che rivendica giustizia deve rivolgersi a un legale per ottenere il risarcimento in sede civile. E per la sentenza di primo grado passano come minimo tre anni. Se poi la somma ottenuta è esigua non si riesce neppure a pagare la parcella dell’avvocato. Dunque, è meglio placare le ire contro Autostrade e imboccare la via più lineare ed economica della conciliazione. Infatti, le associazioni dei consumatori domani contratteranno una sorta di una tantum da distribuire a ogni automobilista coinvolto nel maxi ingorgo. Discuteranno anche i tempi entro cui questa somma dovrà essere consegnata a ogni «vittima». E Trefiletti avverte: «I soldi vanno dati subito, entro pochi giorni, l’automobilista paga la tratta di autostrada in anticipo, non dopo tre mesi».

Ma quale sarà la somma ideale da distribuire a migliaia di persone? Qualcuno ha ipotizzato 500 euro a testa, ma sono illazioni un po’ fuorvianti «che possono addirittura danneggiare la trattativa tra Autostrade e consumatori» avverte Trefiletti. Meglio tenere la bocca cucita e scoprire le carte sul tavolo da gioco. Quei 500 euro a testa potrebbero, per esempio, diventare 700 o 800. «Com’è successo -ricorda Trefiletti – con Trenitalia che aveva risarcito con quella cifra i viaggiatori di un treno a lunga percorrenza arrivato a destinazione con dieci ore di ritardo». In quel caso, però, i passeggeri avevano ottenuto un indennizzo significativo perché i danneggiati erano pochi. Qui si parla di almeno seimila persone e Autostrade non ha nessuna intenzione di finire sul lastrico per una nevicata.
Quindi ci sarà battaglia. Ma se non si firma un accordo, le associazioni hanno già minacciato la class action a cui si potrà aderire compilando un semplice modulo che verrà proposto su ogni sito dei consumatori. La parola, a quel punto passerà a giudici e saranno loro a quantificare il danno subito dagli automobilisti. Questa però è un’ipotesi remota. A quanto sembra, tutti vogliono chiudere in fretta questo contenzioso.

E in caso di accordo cosa deve fare l’automobilista coinvolto? Deve presentarsi allo sportello di una delle associazioni dei consumatori che hanno preso parte alla trattativa e iscriversi (la quota annuale è modesta, di media non supera i 30 euro).

Per chi è rimasto impigliato nel caos dei treni, invece, l’ad di Trenitalia Moretti ieri ha annunciato che si sta valutando il rimborso integrale del biglietto per ritardi superiori alle 4-5 ore.

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