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Loeb, l’altro Sebastian che ha spodestato Schumi

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Politicamente parlando, è come se Nicolas Sarkozy avesse poco elegantemente spintonato giù dal palco del G-20 di Cannes la cancelliera Angela Markel. Magari, chissà, succederà anche, gli sgarbi fra potenti sono sempre dietro l’angolo. Sportivamente parlando, lo sgarbo è invece andato in scena venerdì pomeriggio quando il francesissimo della Citroen Sébastien Loeb si è permesso di spintonare giù dal podio dei più vincenti dell’auto nientepopodimeno che Sua Immensità motoristica e teutonica Michael Schumacher. I due, fino a venerdì, quando nel rally d’Inghilterra il finnico Hirvonen - l’unico che poteva ancora impensierire la cavalcata iridata di Loeb - è stato tradito dalla sua Ford, i due condividevano il pregiato gradino a quota 7 mondiali in bacheca. Ora il galletto ne ha otto. Per di più otto conquistati tutti di fila che neppure Schumi c’era riuscito.
Sportivamente parlando però, a incuriosire e far riflettere è più ciò che non successo: perché nelle settimane in cui si fa un gran parlare di un possibile ritorno in F1 di Kimi Raikkonen, dopo due anni spesi nei rally, è un attimo rivangare quanto non accaduto due anni fa, quando un Loeb trentacinquenne con sei titoli in tasca si prese una porta in faccia dalla F1 dopo aver dimostrato che sulle prestigiose monoposto qualcosa di buono avrebbe potuto fare. Tanto più che nel 2005 aveva preso parte alla sua prima 24 Ore di Le Mans, al volante di una Pescarolo, e tanto più che l’anno seguente avrebbe concluso addirittura secondo. Questo per dire che eravamo e siamo innanzi a un tipo che il primato di re del mondo a quattro ruote lo merita per davvero. Basti pensare che nel dicembre del 2007, sulla pista del Paul Ricard, proverà la prima F1, una Renault, e l’anno seguente, complice la sponsorizzazione bibitara della sua Citroen, addirittura la Red Bull, a Silverstone. Una Red Bull con cui parteciperà anche alla prima sessione di test invernali collettivi del Circus, a Barcellona, chiudendo 8° su diciassette.
È a questo punto che il sogno F1 comincia a diventare qualcosa di più. Si arriva così a fine 2009 con Citroen e sponsor d’accordo: Sebastien potrà disputare un Gp di F1, l’ultimo della stagione, ad Abu Dhabi, il tutto in previsione di un passaggio nel Circus nel 2010. Per lui è già pronta una Toro Rosso e se son rose fioriranno, visto che il tutto avviene sotto gli occhi di mamma Red Bull. Ma altri occhi dicono improvvisamente di no: la Fia, la Federazione dell’auto non gli concede la super licenza per correre: poca esperienza in pista. Paura di privare i rally del loro feniomeno? Paura di scompigliare i delicati equilibri dei pupilli della F1? Come se le vittorie a raffica nei rally, come se le due 24 ore di Le Mans non bastassero, per Loeb si blocca tutto. Ma non per sconosciuti piloti indiani con la valigia milionaria...
Finisce che Loeb resta nei rally, finisce col dire «mi dispiace tanto, una chance così non mi capiterà più e mi sarei tanto divertito».

Finisce che per distrarsi e non pensarci andrà a spintonare Schumi giù dal gradino più alto. Finisce che in molti in F1 tireranno un sospiro di sollievo: avesse avuto il tempo, Loeb si sarebbe preso anche la Red Bull. Ma due Sebastian in prima fila sarebbe stato davvero troppo.

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