LoJack, l’antifurto che mette le manette ai ladri di macchine

Jan Pellissier

da Milano

«Vogliamo diventare insieme i numeri uno, è successo in tutti i mercati in cui LoJack è sbarcato». Ne è sicuro Massimo Ghenzer, mentre racconta in occasione del Dealer Day da poco conclusosi a Verona, il rapporto di partnership tra la concessionaria Lexus veneta, Giuriatti Futuro, e LoJack, azienda americana, quotata al Nasdaq, specializzata nei sistemi di recupero dei veicoli rubati. A un anno dall’avvio della commercializzazione, LoJack si è già imposto con successo.
«In Italia - prosegue Ghenzer, manager profondo conoscitore del mondo delle quattro ruote - pregiudizi e burocrazia complicano la vita, poi però se il prodotto è buono il successo arriva in fretta». «Per noi questo Paese è un mercato molto importante - spiega Diego Tebaldi, amministratore delegato di LoJack Italia -: in questa fase sono stati investiti 10-15 milioni di dollari, da spalmare in un arco di tempo di 2-3 anni. Ci aspettiamo di raggiungere, alla fine di questo periodo, un tasso di penetrazione del 5-10% sull’immatricolato relativo alle autovetture».
Finora sono alcune migliaia gli impianti installati attraverso una rete di 70 concessionari. Numerosi i furti registrati e subito sventati con il recupero del veicolo entro 20 ore. «Una volta abbiamo dovuto convincere le forze dell’ordine che dentro un garage c’era una moto rubata a un nostro cliente - sottolinea Tebaldi -; gli agenti erano indecisi, per fortuna hanno cambiato idea e in un colpo solo hanno arrestato tre ladri, recuperato la “nostra” moto e altri due scooter rubati».
Nel mondo chi monta LoJack si vede restituire il mezzo sottratto nel 90% dei casi, con punte del 95-96% in Spagna e Francia.
Il sistema LoJack, messo a punto nel 1976 da William Reagan - commissario di polizia di Medfield (Massachusetts) - e proposto sul mercato dieci anni più tardi, rimane inattivo finché non si verifica il furto: si attiva, infatti, quando viene sporta denuncia. A quel punto entrano in scena le 300 auto delle forze dell’ordine già equipaggiate con un mini pc dedicato. «Abbiamo un accordo con il ministero degli Interni per mantenere il sistema inattivo, in modo tale da non violare la privacy del proprietario - continua Tebaldi -; non rimborsiamo, come fanno le assicurazioni il valore dell’auto, ma evitiamo al cliente lo stress dovuto al fatto di dover trovare una soluzione alternativa per muoversi, e al riacquisto del mezzo».

Il prezzo dei pacchetti LoJack variano da 495 a 945 euro, comprensivi di dispositivo, installazione, un anno di abbonamento e due anni di garanzia di recupero entro 48 ore, ovvero il rimborso del servizio non ancora goduto in caso di mancato recupero del veicolo entro 48 ore dalla denuncia del furto.
«Costiamo grosso modo come un buon antifurto - conclude Tebaldi -: chi acquista LoJack ottiene però in media uno sconto che va dal 30 al 65% sulla quota del premio assicurativo».

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