La ricerca sanitaria è lombarda. E lombardi sono i primi cinque istituti della «top venti» delle aziende sanitarie che in Italia si dedicano maggiormente al laboratorio. Pubblici o privati poco conta. Nella classifica, stesa dal Ministero della Salute in base ai dati del 2009, ci sono gli uni e gli alti. Al primo posto svetta il San Raffaele, re della provetta, seguito dallospedale Maggiore. Sul terzo posto del podio cè il policlinico San Matteo di Pavia, al quarto posto listituto dei Tumori e al quinto posto lo Ieo di Umberto Veronesi. Ma se si scorre la classifica, si trovano anche gli altri: dal Besta allHumanitas, dalla fondazione Maugeri di Pavia allistituto Auxiologico. In sostanza: sui primi venti istituti, uno su due è lombardo.
Tra i parametri presi in considerazione per mettere in fila le performance, ci sono il numero delle pubblicazioni scientifiche, la capacità di attrarre altri finanziamenti rispetto a quelli ministeriali, il numero dei pazienti reclutati. Fra i 43 centri italiani che si sono guadagnati il riconoscimento di Irccs (istituti di ricerca e cura a carattere scientifico), solo una ventina (tra cui i dieci poli lombardi) possono contare su un «impatto» scientifico di un certo peso, staccando tutti gli altri di un bel pezzo. E, di conseguenza, saranno loro ad assicurarsi le risorse statali (40 milioni sui 200 totali della ricerca corrente) a cui, in base alla politica meritocratica messa in atto dal ministro Fazio, hanno diritto solo i migliori. Anche i finanziamenti del nuovo bando, che sarà pubblicato entro ottobre, per sostenere la ricerca andranno quindi in gran parte alla Lombardia.
Un merito conquistato sul campo. «Negli istituti lombardi - spiega Marco Alessandro Pirotti, direttore scientifico dellistituto Tumori e responsabile scientifico delle rete oncologica lombarda - stiamo lavorando tutti molto sulla medicina molecolare e riusciamo a fare ricerca e assistenza sotto lo stesso tetto». I fondi del ministero sono serviti e serviranno, anche se i nodi da sciogliere sono molti: dalla fuga dei cervelli, al turn-over mal garantito in laboratorio. Non ultime le «procedure complicatissime e lunghe» per acquistare i macchinari necessari alla ricerca.
I traguardi tuttavia ci sono. Un esempio per tutti, per capire cosa si nasconde dietro a una semplice classifica. Allistituto Tumori, il primo istituto pubblico «monotematico» in classifica, negli ultimi quattro anni sono stati collaudati alcuni protocolli (ribattezzati «criteri di Milano» in tutte le sale operatorie del mondo) per il trapianto di fegato.
Lombardi i primi 5 istituti per la ricerca
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