MilanoUn timbro tondo invece che quadrato, una data che manca, un luogo che non si legge bene. Dettagli che non tornano in cinquecento firme. E Roberto Formigoni rischia grosso, o almeno così pare, dopo che la Corte dAppello di Milano ha deciso di non ammettere alle elezioni la sua lista «per la Lombardia» a causa di irregolarità nelle firme. Tutti si dicono sicuri che lincidente è dovuto a questioni più formalistiche che formali e verrà subito risolto, ma tensione e incertezza sono alte.
I vertici del partito hanno tempo fino a oggi alle 14 per presentare le proprie controdeduzioni e a sua volta lUfficio elettorale si pronuncerà in modo definitivo entro quarantotto ore da questa sera. La «sentenza» è attesa al massimo tra due giorni. In caso di decisione negativa, restano possibili ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato per ottenere che Roberto Formigoni e i suoi candidati tornino in corsa.
Gli esperti dellUfficio centrale regionale della Corte dappello aggiungono che a essere fuori corsa sarebbero non solo i componenti del listino bloccato, ma lo stesso candidato governatore, Formigoni, e le liste a lui collegate, ovvero Pdl e Lega.
Sono immediatamente partiti i ricorsi allUfficio elettorale, e i legali di viale Monza non escludono di appellarsi al Tar e al Consiglio di Stato. Se le richieste fossero respinte, assisteremmo a elezioni surreali, senza Formigoni e senza un solo esponente del partito di Berlusconi e di Bossi. Uno choc per il mondo politico, appeso a settantanove firme che faranno la differenza tra lesclusione dalle elezioni regionali e il rientro in corsa. Una follia. «Come si fa a sbagliare a portare le liste elettorali?» si chiede Umberto Bossi in Transatlantico e la domanda del leader della Lega è sulla bocca di tutti in Lombardia.
A generare il caos il doppio ricorso dei radicali di Marco Cappato, esclusi per non essere riusciti a raccogliere il numero necessario di autografi sotto la propria candidatura. Ed ecco la vendetta su carta bollata, presentata sia allUfficio centrale elettorale che in Procura. Laccusa: irregolarità nella documentazione a sostegno delle liste provinciali e listino bloccato fatto firmare in bianco, quando non erano ancora stati formalizzati i sedici candidati dellelenco.
«Questo caso non centra niente con quello di Roma» garantiscono i vertici lombardi del Pdl. Roberto Formigoni ripete con grande sicurezza: «Sono un candidato perfettamente regolare». Il coordinatore regionale del Pdl, Guido Podestà, prevede che tutto verrà risolto a breve: «Siamo sereni e tranquilli, certi che tutto sarà chiarito».
Le contestazioni sono molto cavillose, secondo la ricostruzione fatta dai vertici lombardi del Pdl. Guido Podestà e il suo vice, Massimo Corsaro, hanno convocato in fretta e furia una conferenza stampa a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano di cui Podestà è presidente. Obiettivo rasserenare gli animi, spiegando che «molti spunti giurisprudenziali ci dicono che diversi rilievi formali saranno superati». Un esempio per tutti. «In circa centoquaranta schede - spiega Corsaro mentre mostra i documenti della contesa - non cè il timbro tondo del Comune, ma solo il timbro del sindaco».
Le cause formali di contestazione sono essenzialmente quattro: la forma del timbro, lassenza della data, lassenza del luogo e lassenza della qualifica dellautenticatore. «Nessuna delle 514 firme non valide non rientra in casistiche già esaminate in passato dal Tar» assicura ancora Corsaro. Alle scorse elezioni le firme contestate erano poi state riammesse.
Il vicecoordinatore del Pdl non condivide che a decadere siano tutte le liste e non solo il listino: «Si tratta di unipotesi accademica, ma se anche il nostro ricorso fosse rigettato, solo Roberto Formigoni non sarebbe più candidato, però le liste di Pdl e Lega rimarrebbero in corsa».
I radicali hanno portato anche articoli di giornale come prova dellirregolarità delle firme, ma lUfficio centrale regionale della corte dAppello non ha preso in considerazione questaspetto, perché può valutare solo gli aspetti formali delle liste presentate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.