Lombardia e Veneto alle prese col decoder fra disagi e disastri

Gli anziani e i bambini sono quelli che si sono arrabbiati di più. Passando molte ore in casa con la televisione come unica compagnia, non potevano credere di non poter più vedere i programmi preferiti. Mentre decine e decine di canali di tutti i tipi (dalla storia allo sport) comparivano magicamente sullo schermo, proprio Raiuno, Raidue e Raitre (amici da decenni del pubblico più vecchio) sono scomparsi dall’apparecchio dal giorno del passaggio al digitale terrestre della Lombardia. I bambini invece si sono persi gli adorati cartoni di Boing. Da venerdì scorso, giorno dello switch off, in molte zone di Milano, oltre ai canali generalisti, restano neri anche La7, Iris e la pay Tv di Mediaset. Insomma, un piccolo disastro per chi è abituato a guardare la televisione. In termini numerici, spiegano dal dipartimento Comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, non si tratta di una situazione grave, anzi viene fatta rientrare nei parametri fisiologici, soprattutto perché il passaggio avvenuto venerdì scorso è stato il più complesso riguardando ben dodici milioni di persone. Però, forse, il caos si poteva evitare con un’informazione più efficace.
L’origine dei problemi infatti non va ricercata nella trasmissione, insomma non ci sono problemi da parte di Rai, Mediaset e Telecom. Ma la questione riguarda la ricezione da parte delle singole antenne condominiali. In sostanza, per molti utenti sarebbe stato meglio convocare preventivamente un tecnico. Per quanto riguarda La7 e i canali Mediaset, soprattutto per Boing (che viaggia sul numero 36, quello che una volta veniva usato per il videoregistratore), i problemi stanno nei filtri delle antenne: un tecnico sa quali rimuovere. Invece chi non vede i canali generalisti Rai, può ricorre a un trucco. Bisogna sintonizzare il decoder su un qualsiasi Paese europeo diverso dall’Italia, come Francia o Germania. Basta entrare nel «menù» e cambiare Paese, il comando non comporta il cambiamento di lingua. Se non ci riuscite, fatevi aiutare da un tecnico. E, per venire in soccorso agli anziani in difficoltà economica, il sindaco di Milano Letizia Moratti, che ha definito il passaggio al digitale terrestre «un disastro», ha istituito un’assistenza tecnica gratuita per risintonizzare i canali (quindi non se c’è un problema dell’antenna, per cui bisogna chiamare un tecnico). «Questo passaggio non è stato facile - ha riconosciuto il sindaco Moratti -. Con alcuni assessori abbiamo messo in piedi una squadra di 80 tecnici che andranno gratuitamente nelle case di chi ha bisogno». Per prenotare un intervento a casa i milanesi dovranno o contattare il call center comunale (020202) oppure il nuovo numero verde 800777888.
Oltre alla Lombardia, alla tappa verso il digitale terrestre che è iniziata sabato scorso e si concluderà il 15 dicembre, sono interessati anche Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna. E se in quest’ultima regione tutto è andato liscio (martedì il call center nazionale aveva ricevuto dall’Emilia che ha quasi 4 milioni e mezzo di abitanti solo 6.700 chiamate, a suo tempo da Roma, tre milioni di abitanti, le richieste di informazioni e assistenza erano state oltre 90mila), in Veneto non sono mancate le polemiche politiche, con il Pd che ha attaccato il presidente Zaia e la sua giunta di centrodestra di aver gestito male l’operazione.
Comunque, ultimato questo switch off, fra due settimane, le famiglie italiane «teledigitalizzate» saranno 16 milioni, per un totale di circa 40 milioni di individui (ricomprendendo, oltre alle regioni citate e a quelle appena passate al digitale, Sardegna, Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Piemonte Occidentale, Lazio e Campania, migrate al digitale negli scorsi anni).

Nel 2011-2012 si passerà a Marche, Puglia, Liguria, Toscana, Sicilia e Sardegna. E già oggi il digitale terrestre è la prima piattaforma di accesso per il consumo televisivo: il 47% degli italiani si sintonizzano attraverso un ricevitore Dtt.

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