A soli due mesi dal successo delle Politiche e delle Regionali lennesimo exploit del Pdl. È soddisfatto?
«Certo. La verità è che questi governi, quello nazionale da un lato e quello regionale dallaltro, hanno iniziato bene e la gente li ha premiati. Di contro è mancato lavversario. O la sinistra trova la sua strada o è davvero al capolinea. Altro che governo ombra, il Pd sta diventando il partito ombra».
Il Pdl ha conquistato anche una roccaforte come Enna.
«E non solo, anche Caltanissetta, tutto. Pezzi seri della classe dirigente del centrosinistra stanno fuggendo e il Pd si sta sgretolando. Non è un bene, lopposizione serve».
La Sicilia si è riconfermata come grande zoccolo duro del Pdl. Deve anche pesare di più a livello nazionale?
«La Sicilia ha bisogno di attenzioni. E chiede al governo nazionale il mantenimento degli impegni assunti. Mi riferisco in primo luogo al decreto per il taglio dellIci. Bisogna assolutamente trovare una copertura finanziaria diversa, non si può attingere a fondi quali quelli per le strade provinciali che tanto servono a migliorare la situazione delle infrastrutture per lIsola. Come presidente io ho già presentato ricorso alla Corte costituzionale, e i deputati del Mpa hanno già predisposto un emendamento perché si trovino altrove i fondi».
Cè un altro dato che ha caratterizzato questa tornata di amministrative, lastensionismo. È un sintomo di stanchezza?
«La gente della sinistra non è andata a votare. Il grosso che ha optato per lastensionismo è da quella parte».
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