Londra, coprifuoco per gli under 16

Il governo vara regole severe: basta essere un «teppista potenziale». Giro di vite anche sui genitori poco attenti

Lorenzo Amuso

da Londra

Contro la microcriminalità e il vandalismo minorile, ora anche le scuole - e gli enti locali - potranno disporre di drastiche misure preventive, tra le quali persino il coprifuoco. È questa l'ultima iniziativa assunta dal governo britannico per combattere i comportamenti anti-sociali largamente diffusi tra i giovanissimi sudditi di Sua Maestà. Da tempo ormai Tony Blair ha messo in cima all'agenda domestica del suo esecutivo la delinquenza degli under 16. Un'emergenza che ha indotto il Primo ministro a rinforzare i poteri delle forze dell'ordine, che da qualche mese hanno già la possibilità di imporre il coprifuoco nelle aree ritenute a rischio. Come nel centro di Londra, dove Scotland Yard, dal luglio 2004, non consente il passeggio ai ragazzini non accompagnati da adulti dopo le 21.
Preoccupato di evitare le critiche di eccesso di repressione, il governo laburista aveva spiegato che la restrizione non sarebbe stata applicata indiscriminatamente, ma solo sui ragazzini soli, potenziali vittime di malintenzionati e violenti. Non una caccia al minorenne, dunque, bensì un attento controllo del territorio per rendere la capitale più sicura, senza passare necessariamente attraverso i tribunali minorili considerati «troppo ingombranti». Allertata la polizia, ora sono le autorità scolastiche, e quelle locali, ad essere coinvolte nel vasto piano di prevenzione. Sotto osservazione i giovanissimi a rischio che manifestano preoccupanti comportamenti antisociali fin dalle scuole elementari. Secondo la nuova, e controversa, legge, che verrà introdotta il prossimo mese, gli insegnanti e gli assistenti sociali sono invitati a non attendere la «prima infrazione» per intervenire, ma devono segnalare tempestivamente i ragazzini più indisciplinati, prima che questi possano commettere qualche reato o vengano espulsi dagli istituti scolastici.
La nuova normativa non riguarderà solo i ragazzi, ma anche i loro genitori, che dovranno impegnarsi a frequentare corsi per imparare ad essere dei buoni genitori. Corsi del tutto analoghi a quelli predisposti per i giovanissimi, che prevedono programmi speciali di recupero sociale. Per chi non rispetta le diffide sono previste pene pecuniarie e, nei casi più gravi, anche il carcere. L'iniziativa del governo si inquadra nell'ambizioso piano quinquennale di Blair volto a cambiare la cultura di una parte del paese, riaffermando «il rispetto della legge», contro la delinquenza, soprattutto minorile.
Nel 2003, 1,25 milioni di minorenni - in pratica un adolescente su quattro - hanno infranto la legge. Nello stesso anno le corti del paese hanno emesso 93.200 condanne di minorenni. Nel 64% dei casi si è trattato di pene alternative al carcere. Annunciando il suo progetto, Blair aveva attaccato frontalmente la cultura libertaria degli anni '60, bocciata senza appello per essere responsabile del sopravvento di una generazione di giovani cresciuti «senza disciplina e senso di responsabilità».

Determinato a sconfiggere i modelli culturali delle baby-gang, ma anche duro con i suoi colleghi di governo, in più di un'occasione il Premier ha accusato il ministero degli Interni di essere troppo cauto e timido nella lotta ai comportamenti anti-sociali.

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