Londra, via i Lord fannulloni come al Grande Fratello

«Nominati» ed espulsi, ogni cinque anni, se durante la legislatura non si sono comportati bene. Il governo inglese sta pensando a una ricetta in stile «Grande Fratello» per ridurre il numero dei componenti della Camera dei Lord. È quanto rivelava ieri il quotidiano Times spiegando i meccanismi di quella che per ora rimane soltanto un’ipotesi alquanto insolita. Allo stato attuale non c’è modo di riuscire a convincere i 738 membri della seconda camera britannica a rinunciare al loro posto. Ci hanno pensato in molti, soprattutto dallo scorso maggio quando Downing Street aveva annunciato di voler ridurre il numero dei parlamentari della prima camera da 650 a 600, ma finora non era stata trovata un’idea valida. A meno che un Lord non decida di rinunciare volontariamente al suo ruolo non c’è modo di farlo depennare dalla lista dei «privilegiati». E questa coalizione di governo non può permettersi di offrire generose buonuscite in denaro in cambio di un «prepensionamento». Il Paese, con la crisi, non l'avrebbe presa bene. Molto meglio escogitare un sistema che premi i lord attivi e cacci i fannulloni. È semplice sulla carta, meno nella pratica. Secondo la proposta, partita proprio da alcuni Lord, ogni cinque anni sarebbero gli stessi membri della Camera a dover votare per espellere i Pari del proprio partito che non si sarebbero dimostrati all’altezza dell’incarico. La votazione potrebbe portare fino all’espulsione del 10% dei Pari. Chi sostiene l’idea afferma che un metodo simile incentiverebbe la produttività ed eviterebbe che il numero degli attuali 738 membri raggiunga quota 800. I detrattori del piano ritengono invece che una simile riforma possa rivelarsi ingiusta e premiare, anziché chi lavora più sodo, soprattutto chi ha saputo diventare più popolare come spesso accade, appunto, in trasmissioni televisive del tipo «Grande Fratello». La poltrona insomma, se la terrebbe non tanto chi sgobba, ma chi appare di più sul piccolo schermo.
Un altro ostacolo da non trascurare, spiegava ieri il Times, sarebbe che in questo modo i Lord della stessa fazione si ritroverebbero gli uni contro gli altri in una lotta interna che mal si concilia con la cultura politica inglese. Non piace infatti ai politici del Regno Unito quando malumori, antipatie e odi divengono pubblici. Il sistema del voto alla «Grande Fratello» non potrebbe evitare una sorta di gogna pubblica e permanente. Immaginatevi la gioia dei tabloid inglesi di fronte alla possibilità di riuscire ad annunciare con grande anticipo i nomi dei «nominati» della prossima legislatura. Una pacchia. Del resto, la Camera dei Lord così com’è piace a pochi, ma la sua abolizione in favore di una seconda Camera di direttamente eletti, già portata avanti dal vice primo ministro Nick Clegg, probabilmente è destinata a fallire. Gli esperti parlamentari ritengono quindi che un sistema di voto che riduca automaticamente il numero dei membri possa ancora costituire l’alternativa migliore.

Per adesso l’unico dato certo rimane il fatto che a maggio, dopo la formazione del nuovo governo, Downing Street ha deciso di nominare altri 56 Lord liberaldemocratici necessari a compensare la scarsa presenza di un gruppo di minoranza senza il quale ora David Cameron non sarebbe in grado di governare.

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