Dopo l'euforia i dubbi. Amplificati dalla mattanza di Parigi. Anche a Londra la notizia, vera o verosimile che sia, della morte di Jihadi John, il giovane boia dell'Isis cresciuto a Londra, è durata lo spazio di un mattino. Fino alle immagini spaventose in arrivo dalla Francia. E allora sono affiorate le critiche e i distinguo sull'uso dei droni cui ormai è affidata buona parte della caccia ai terroristi. "La morte di Jihadi John - spiega sull'Independent Patrick Cockburn, inviato di guerra e profondo conoscitore di Siria e Iraq - non indebolisce significativamente l'Isis che mantiene il controllo di un esercito e di una macchina statale al potere in un'area delle dimensioni della Gran Bretagna". E Catherine Philip, analista del Times, ridimensiona la morte del boia: "La sua fine è un momento simbolico importante, ma Jihadi John non è mai stata una figura rilevante".
Infine lo storico Max Hastings si chiede polemico sul Daily Mail: " Cosa diremmo se la Russia uccidesse allo stesso modo coloro che identifica come nemici in Ucraina, o se la Cina lo facesse all'interno dei suoi confini?" Per immaginare poi uno scenario terribile: "Saremo meno felici quando saranno i terroristi a iniziare a usare i droni contro di noi. Come certo accadrà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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