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Londra teme nuovi attacchi terroristici

da Londra

Nonostante la calma apparente degli ultimi giorni, il rischio che Londra venga investita da nuovi attentati è ancora molto alto. Lo ha confermato ieri il ministro degli Interni britannico Charles Clarke, ribadendo che i terroristi potrebbero tornare in azione nella capitale inglese. Al di là «dei grandi successi delle nostre indagini e del fatto che la polizia abbia fatto un ottimo lavoro, bisogna ammettere che non conosciamo le dimensioni della rete coinvolta e su questo dobbiamo pianificare», ha detto Clarke, aggiungendo che sarebbe «molto sorprendente» se gli attentati del 7 e del 21 luglio - come è stato invece sostenuto nei giorni scorsi - non fossero collegati tra loro.
Clarke ha poi difeso il lavoro delle forze dell’ordine dalle critiche emerse dopo la strage e i falliti attacchi del 21 luglio: se non hanno agito in tempo è solo perché sono state colte di sorpresa dagli attentati di luglio. «Ci sono molte persone che credono che sappiamo cosa stia succedendo e semplicemente non stiamo agendo in modo abbastanza efficace. Il fatto è che non eravamo al corrente di questi attentati, e questa è stata la cosa più sorprendente che sia successa».
Intanto si susseguono le operazioni di polizia nel tentativo di fermare - in una corsa contro il tempo - altre cellule che intendono entrare in azione. Sono quattro in tutto (e tra loro due donne) le persone bloccate lunedì all’aeroporto di Manchester sulla base del Terrorism Act e ora trattenute in una caserma della città.

Avrebbero fornito denaro e ospitalità utilizzati per fini terroristici.

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