Lorenzo, Alberto e gli altri pasionari che sono un esempio per il Pdl

Caro Massimiliano, ci hai regalato settimane ricche di spunti di riflessione politica, da Lorenzo che non dimentica il passato ma lavora «zitto zitto» per un futuro, al Gagliardi «caliente» che non nasconde la delusione per un partito che non lo merita fino all’ultimo exploit dell’ex coordinatore storico di Forza Italia, Enrico Nan, che si allontana dal Pdl ma cade in piedi portando a casa un posto di prim’ordine nella corrente di Gianfranco Fini.
Tre spaccati diversi che esprimono quello che è stato il grande progetto politico di Silvio Berlusconi: un partito aperto a tutti e creativo con un unico difetto, le regole dettate dall’alto.
Questo fatto non ha sempre giovato ai più meritevoli, bensì spesso chi aveva più cartucce le sparava e chi si mostrava più zerbino avanzava.
Ciononostante questo partito ha permesso a tutti noi di essere in qualche modo protagonisti della politica, cosa impensabile per il comune cittadino fino all’avvento di Forza Italia e dunque il giudizio è positivo. Oggi però in questo sistema si è aperta qualche falla e bisogna provvedere a ripararla. Io credo che questo possa fare bene al Pdl a patto che si cambi registro. È la base che deve dettare le regole e l’agenda e non i pochi eletti.
Gli eletti «dal Popolo» devono diventare il braccio operativo dei cittadini, la loro sintesi. O il futuro andrà in questa direzione o il Pdl farà poca strada.
Io, dopo dieci anni vissuti da «Zito» e cinque da «Gagliardi», mi sono arresa e ho aderito alla Lega Nord.
Un saluto.
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di Roberta Bartolini

Caro Massimiliano, ti ringrazio per il tuo articolo che si incentra sulla persona di Lorenzo Zito... che fa rima con mito... In effetti, fa piacere sentirne parlare in quanto è dal tempo di Forza Italia, della Forza Italia d'antan che trascinava voti, masse intere, amore, grinta, passione sempre e ovviamente grazie a Berlusconi, un Berlusconi che non è cambiato, anzi, nonostante il tempo trascorso e le vicissitudini intercorse è sempre forte ed un eterno trascinatore.
Ciò che è cambiato è l'umore di un tempo, quello nato con Forza Italia dal momento in cui è stato creato il Pdl, perdendo valore. Ma secondo me, questa perdita di valore non è dovuta tanto al Pdl anche se in effetti ha dovuto convivere con più forze, soprattutto con Alleanza Nazionale, in quanto Forza Italia tra tutte le componenti del Pdl è sempre stata la più importante perché, sempre parlando della Liguria, capeggiata dal grande Scajola.
La perdita di valore di Forza Italia, a mio avviso, è dovuta soprattutto alla perdita di uomini validi, al fatto di aver lasciato nel dimenticatoio le persone che in pratica hanno creato Forza Italia sin dal primo momento, persone che hanno fatto la gavetta, che sono cresciute con e nel partito, che hanno iniziato partendo dal volantinaggio, con Forza Italia Giovani, investite da uno spirito altamente speranzoso, grintoso, determinato per costruire tutti insieme qualcosa di grande, ed anche - e non diamo loro torto - per sperare di fare carriera in politica, semmai del tutto meritata. Peccato che il loro unico difetto è sempre stato quello di darsi troppo da fare, di dire sempre la verità e di esprimere il proprio pensiero spassionatamente con l'unico scopo di costruire, di preparare il terreno per il partito non a fini personali ma squisitamente politici in generale.
Lorenzo Zito ha sempre fatto parte di questa categoria di appassionati politici che se fossero stati in area di sinistra si sarebbero fatti strada nel tempo e avrebbero avuto molte possibilità di carriera. La conseguenza ovvia è che queste persone che sono rimaste al palo perché non vi è stato nessuno che le abbia rilevate ed abbia dato loro una possibilità di crescita prima e di rivincita dopo, si sono perse, si sono stufate di naufragare, di vivacchiare senza costrutto, di dare tanto per ricevere poco o punto. Quindi, si sono dedicate in toto al proprio lavoro e giustamente. Anche lo stesso Berlusconi predica che non esiste più la professione del politico tout court, ma è anche vero che allora dovrebbe esistere la doppia chance per chi desidera lavorare e dedicarsi alla politica per passione, per missione, per altruismo. Sono tutte doti ineguagliabili che dovrebbero essere sfruttate maggiormente.
Una di queste persone è proprio lo stesso Zito che non sono io a dover difendere soprattutto a distanza di tempo, né questa è la sede più consona per farlo. Ma, ringraziando il nostro Massimiliano Lussana per aver dato un input interessante, vorrei approfittare di questo momento per ricordare che se non è più possibile tornare indietro in quanto oramai siamo in piena corsa Pdl e dobbiamo remare per esso, abbiamo comunque tempo per riflettere su situazioni come quelle che hanno investito Zito, per non rifare gli stessi errori del passato, per cercare di costruire una cerchia di persone valide, un team che riesca a lavorare bene per il partito e con gli elettori per creare una vera macchina compatta che ci possa portare alle prossime elezioni amministrative sicuri, uniti, forti, per contrastare una sinistra che nonostante tutto riesce sempre a lavorare bene ed a convincere il proprio elettorato alla fine di andare a votare.
Zito è un esempio per tutti che con molta modestia si è fatto da parte in silenzio.

Ora mi sembra giunto il momento di permettere a noi elettori di urlare al suo posto per difendere le persone come lui che esistono ancora oggi perché vogliamo vincere, vogliamo lavorare, ognuno coi propri ruoli per un Partito con la «p» maiuscola.
Grazie e affettuosi saluti.

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