A loro Capello, a noi Blair

La seguente storia è autentica. Il 3 dicembre, ad Arcore, Tony Blair incontrava Silvio Berlusconi. Il 13 dicembre, invece, il cantante-baronetto Bob Geldof, assieme a Gorbaciov e Walesa e il Dalai Lama, era a Roma per partecipare all’enclave dei premi Nobel. A Geldof, quel giorno, raccontano l’ultima boutade del suo conoscente Luca Josi, patron di Einstein Multimedia, boutade che è più o meno questa: «Ma se all’estero cerchiamo il meglio per vincere in quello che più interessa agli italiani, cioè calcio e Formula 1, perché non farlo anche in politica? Quell’avanguardista della comunicazione che è il Cavaliere, previo riformina, non potrebbe fare un pensierino su Blair?». L’idea, poi proposta da Josi sul Foglio di sabato, a quel punto stuzzica Geldof che manda un sms all’amico Blair: «C’è lavoro per te in Italia». Due minuti dopo Blair lo richiama tra lo sbigottimento dei presenti, e la discussione attorno all’idea prosegue per un quarto d’ora e piuttosto seriamente: «Allora ti porto la lettera di Josi martedì a Berlino», chiude Geldof.

Un parlamentare di centrodestra, nel capannello, si complimenta. Un parlamentare di centrosinistra, invece, lamenta: «Momento, Blair ce lo prendiamo noi, a voi vi ridiamo Follini». E probabilmente scherzavano, ma in questa fase politica aspettatevi di tutto.

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