Per lottare alla pari contro chi il Milan «può permettersi di passeggiare sul campionato», la Juventus non ha che una strada: continuare a correre. Forrest Gump o no, questo è il menu che aspetta la Signora: fare finta di non sentire la fatica, collezionare chilometri e punti in classifica. Senza fare distinzioni tra grandi e piccole: tuttora imbattuti i soli del campionato - i bianconeri oggi sono attesi sulla carta da un impegno di quelli che fanno ammattire gli allenatori. Perché i fatti dicono che spesso gli scudetti li vinci o li perdi senza lasciare per strada punti che paiono scontati: come quelli in palio contro il Cesena, penultima che lontano dalla Romagna ha vinto una volta (a Bologna) e perso quattro. «Laspetto motivazionale conta come quello tecnico tattico ha spiegato ieri Conte (nella foto) -. A Coverciano la psicologia è materia di studio».
Da utilizzare allora anche oggi per fare entrare in campo i suoi arrabbiati e vogliosi. «Contro il Napoli avevamo un atteggiamento troppo soft, ma è bastato parlarsi nellintervallo per mettere le cose a posto ha ricordato Conte -. Siamo rientrati in campo con gli stessi uomini e lo stesso modulo, ma le cose sono comunque cambiate. E non è vero che loro erano più stanchi, perché anche noi avevamo avuto solo due giorni per recuperare le forze». Come dire: siamo stati bravi davvero ed è forse la prima volta che il tecnico salentino butta lì un complimento per i suoi senza timore di esagerare. Siccome però «il Milan è impressionante per come vince facile, noi dobbiamo dimostrarci maturi anche contro il Cesena, altrimenti i risultati con Lazio e Napoli perderanno valore. Allegri dice che siamo favoriti per lo scudetto? Non dobbiamo dimenticare che veniamo da due settimi posti». Ritornello già cantato e mandato a memoria, pur riconoscendo che «il primo obiettivo che ci eravamo posti, quello di tornare competitivi e credibili, lo abbiamo raggiunto. Adesso sotto con il secondo step: mantenere la competitività, cosa non riuscita negli anni passati». Il terzo passo sarebbe la parolina magica di otto lettere che comincia con la «s» e finisce con «to», ma quella per il momento provoca a Conte lorticaria e basta. Sperando che analoghi fastidi non glieli procuri Mutu, che la Juve di Moggi e Capello provò a redimere dopo la burrascosa esperienza inglese, oggi sarà la prima volta della Signora senza Pirlo, squalificato: al suo posto ci sarà Pazienza, allesordio da titolare.
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