Stile

L'orologio gigante segna il tempo a Milano

La ricorrenza è celebrata con una mostra da Pisa Orologeria e un'installazione in via Croce Rossa

Fabrizio Rinversi

Quest'anno A. Lange & Söhne celebra il 25° anniversario dal lancio, presso il Castello di Dresda, della prima collezione successiva alla rifondazione avvenuta nel 1990, a seguito della riunificazione della Germania: era il 24 ottobre 1994. Allora, Pisa Orologeria fu il primo partner distributivo, in Italia, a credere nel progetto di rilancio della manifattura sassone, ed oggi si conferma al fianco della stessa nelle celebrazioni della suddetta ricorrenza: dal 18 al 28 luglio, infatti, ospita, nel Flagship Store di via Verri 7, all'interno della boutique Lange, un'esposizione di prestigiosi segnatempo della Casa, ripercorrendone la storia, a partire dal 1845 fino ai giorni nostri. Un focus particolare verrà destinato alle collezioni e ai brevetti riferiti all'ultimo venticinquennio, i più rappresentativi dei quali, sotto il profilo dei contenuti tecnico-estetici identificativi della tradizione tedesca e degli elementi storici ispiratori, sono stati, rispettivamente, il Lange 1 e lo Zeitwerk. E non è finita qui, perché, nello stesso periodo, verrà coinvolta anche la città di Milano, attraverso un'installazione di grande impatto scenografico, situata nella zona pedonale della centralissima via Croce Rossa. Protagonista sarà il nuovo Zeitwerk Date esposto in una fedele e funzionante riproduzione in scala 30:1, alta 3,2 metri: diametro della cassa di 1,32 metri, movimento elettrico e cinturino in schiuma rivestito di cuoio. Lo Zeitwerk è stato presentato, per la prima volta, nel 2009, ispirato dall'orologio digitale a cinque minuti della Semper Opera di Dresda, risalente al 1841. Si tratta di un modello da polso meccanico con indicazione dell'ora digitale (ore e minuti espressi da cifre saltanti esattamente), accompagnato da piccoli secondi analogici e riserva di carica. La versione Date, in oro bianco da 44,2 mm, ha aggiunto il datario su disco circolare periferico in vetro stampato con cifre da 1 a 31, in cui la data (correzione rapida mediante pulsante all'8) è evidenziata in rosso, in virtù di un elemento di tale colore sottostante il suddetto disco, che scatta alla mezzanotte. Novità anche il pulsante al 4, che consente l'avanzamento separato dell'indicazione oraria, mentre i minuti sono regolati via corona al 2. Tecnicamente, il movimento manuale di manifattura, calibro L043.8, è stato migliorato, rispetto al modello di dieci anni fa, portando la riserva di carica da 36 a 72 ore, ed è stato modificato il ponte del «remontoir d'égalité» a un minuto, che carica, dal bariletto, la molla adattata sulla ruota mediana, in modo che essa rilasci periodicamente una coppia costante al treno d'ingranaggi che conduce al bilanciere, consentendogli un'efficace mantenimento dell'isocronismo. Nel contempo, tale dispositivo, anche attraverso un doppio braccio con palette in rubino interagente con due camme, deputate ad attivare lo scatto dei dischi orari digitali, comanda l'impulso per l'avanzamento saltante di ore e minuti.

In sintesi, un piccolo capolavoro d'arte meccanica.

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