Le malattie neuromuscolari costituiscono un arcipelago ancora misconosciuto. Rappresentano un territorio di confine della medicina che solo negli ultimi anni è stato oggetto di indagine in modo approfondito. Sono malattie ereditarie o acquisite comprendenti disordini del motoneurone, del nervo, della giunzione neuromuscolare o del muscolo scheletrico. Comprendono molti sottogruppi che rendono complesso lo studio, la diagnosi e la terapia di queste malattie.
«Anche se per poche di queste forme esiste una terapia risolutiva specifica, è essenziale afferma il professor Giovanni Meola, cattedra di neurologia alluniversità di Milano, uno dei più apprezzati studiosi di queste patologiue a livello internazionale segnalare lefficacia di alcuni trattamenti farmacologici e la loro potenzialità».
Il professor Meola sta attualmente studiando, assieme ad un team di scienziati soprattutto della università di Rochester-NY, lefficacia di alcuni farmaci risparmiatori di potassio nelle paralisi periodiche o limpiego di immunosoppressori risparmiatori di steroidi nella miastenia grave generalizzata. Verso queste malattie afferma Meola è necessario modificare lapproccio, coniugando le fasi della diagnosi e della cura con quella della comunicazione, mettendo al primo posto il paziente e la sua qualità di vita. Un anno fa il professor Meola ha costituito presso il dipartimento di neurologia del Policlinico San Donato un Centro per lo studio delle malattie neuromuscolari (CMN), che collabora attivamente sia con il professor Fontaine dellOspedale parigino della Salpetrieré sia con il professor Hanna dellospedale londinese di Queen Square. Tra gli obbiettivi la promozione della ricerca e la diffusione delle conoscenze di queste malattie. Presso il Centro è in fase di elaborazione una scala di valutazione della qualità di vita del malato neuromuscolare affetto da distrofie miotoniche o dalla forma facio-scapolo-omerale. Il Centro promuove il finanziamento di ricerche applicate e di base sulle malattie neuromuscolari. Tra i servizi offerti vi è lambulatorio neuromuscolare, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, gli accertamenti di laboratorio (lesame elettromiografico e la biopsia muscolare. Questi esami consentono di giungere ad una precisa diagnosi. «In alcuni casi selezionati - afferma Meola - si può procedere allesame biomolecolare del DNA linfocitario e alla valutazione quantitativa della forza muscolare. Questa strumentazione è indispensabile per fornire informazioni sullefficacia dei trattamenti intrapresi.
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