da Roma
Uninversione di rotta inattesa. Lampia convergenza del cda Rai sulle nomine di Riotta e Braccialarghe proposte dal direttore generale Claudio Cappon è il segnale di un accordo bipartisan tra i partiti di riferimento dellUnione e della Cdl, raggiunto nella notte tra martedì e mercoledì e formalizzato nel corso della riunione di ieri.
I contatti bilaterali tra esponenti politici e consiglieri sono stati intensi e fruttuosi e ognuno, chi più chi meno, ha portato a casa un risultato accettabile. Alla fine, la lunga relazione di Cappon, che ieri mattina ha riaperto i lavori del cda, è stata la formalizzazione ufficiale di un nuovo modo di procedere sul capitolo nomine: non più lottizzazione a colpi di mannaia, ma soluzioni gradite a tutti con designazioni condivise oppure riconferme dei manager e dei responsabili che hanno raggiunto risultati importanti. «Se il direttore generale non ci avesse rassicurati, Riotta e Braccialarghe non sarebbero mai passati», spiega al Giornale un consigliere in quota Cdl.
Certo, la difesa dufficio di Mimun da parte di Giuliano Urbani, Angelo Maria Petroni e Giovanna Bianchi Clerici è stata vigorosa, ma visto il sostanziale via libera a Riotta degli altri sei componenti anche gli altri si sono adeguati ad eccezione della consigliera in quota Lega Nord. I risultati ritenuti importanti per la Cdl erano già stati raggiunti: i direttori di rete (Del Noce a RaiUno, Marano a RaiDue e Ruffini a RaiTre) rimarranno al loro posto fino a Pasqua e uneventuale sostituzione sarà decisa solo vagliando attentamente i dati Auditel.
Neppure per quanto riguarda RadioRai si procederà con il bulldozer. Ai consiglieri Malgieri (quota An) e Rizzo Nervo (quota Dl) è stato affidato un mandato esplorativo per studiare le forme più opportune di riorganizzazione prendendo in considerazione anche lo spacchettamento della divisione che oggi risponde a Sergio Valzania e a Bruno Socillo. Il neodirettore del Tg1 Riotta, poi, incontrerà preventivamente il cda per riceverne indicazioni sulla linea da seguire. Per la prossima tornata di nomine, che dovrebbe partire a ottobre, sarà decisiva la scelta di Mimun al quale sono stati offerti i Servizi Parlamentari o in alternativa RaiSport. Solo dopo si valuteranno le posizioni degli altri direttori dei tg.
Prodi porta a casa due caselle, mentre Fi, Lega e Dl conservano fino a primavera le rispettive direzioni di rete.
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