Louis Malle, il coraggio di osare

Dicembre offre per lo più film natalizi. Chi però non deve accompagnare i bambini a vederli, trova di meglio allo Spazio Oberdan (tel. 02-77406300, fino al 27 dicembre) nella rassegna di film di Louis Malle curata da Aldo Tassone - curatore anche dell'ampio e bel catalogo -. Fra i grandi del cinema francese, Malle è soprattutto l'autore di Ascensore per il patibolo, Les amants, Fuoco fatuo, Vita privata, Cognome e nome: Lacombe Lucien e Soffio al cuore. Basterebbero questi titoli per riconciliarsi col cinema, non solo francese, dimenticando a quali punti, mediamente, sia sceso negli ultimi due decenni.
Ascensore per il patibolo (sabato 15, ore 19; mercoledì 26, h 17) deriva da un romanzo di Noe’l Calef, sceneggiato da Roger Nimier e interpretato da Maurice Ronet, Jeanne Moreau e Lino Ventura. Ronet è anche il protagonista di Fuoco fatuo, (venerdì 7, h 21.30 e venerdì 21, h 17) tratto dal romanzo di Pierre Drieu La Rochelle (ed. Se), l'apice della carriera di Malle, magistrale nello spostare la vicenda dalla Parigi della metà degli anni Trenta a quella dei primi anni Sessanta. La Moreau è invece protagonista poi di Les amants, (sabato 8, h 19; sabato 22, h 21.30) un altro classico che ebbe in Italia problemi di censura, visto che raccontava come una borghese annoiata passava dall'adulterio all'abbandono del coniuge: ninfomania in meno, era la stessa vicenda che poi si sarebbe vista in Emmanuelle, con la differenza che Just Jaeckin non valeva la metà di Malle. Un'altra diva di allora che con Malle lavorò è Brigitte Bardot: in Vita privata, proiettato ieri, interpreta più o meno se stessa, un'attrice di grande successo alla quale la fama toglie appunto la vita privata.
La seconda giovinezza di Malle venne un decennio dopo questo primo ciclo, con Cognome e nome: Lacombe Lucien (ahinoi escluso dalla rassegna) e Soffio al cuore (giovedì 13, h 21.30 e giovedì 20, h 19). Nel primo film è colto il sottile confine che attraversa gli schieramenti di una guerra civile, dove stare da una parte o dall'altra è spesso casuale, considerazione che, in un clima settario come quello sessantottardo, suonò insolita e coraggiosa, oltre che intelligente, come tutta l'opera di Malle.

Soffio al cuore, con Lea Massari, profanò invece un altro tabù, quello dell'incesto fra madre e figlio: quel che generalmente si mostrava, se si mostrava, come gravido di colpa, Malle lo rappresenta con freschezza. Una lezione di cinema e anche di civiltà.

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