Roma

Il lucchetto d’amore? Una moda antica

In una mostra la storia delle serrature portatili dai Persiani fino agli innamorati che si giurano amore eterno su Ponte Milvio

Najaf, agosto 2004. Durante la guerra al regime iracheno, un gruppo di insorti si arrende e consegna al nemico le chiavi del lucchetto che chiude la grande moschea. È un segno di pace. In Irak, come in altri Paesi, il valore simbolico della «serratura portatile» supera da sempre la sua funzione d’uso. Che sia a tutela di un bene reale, di un sentimento, o anche di un forte legame affettivo, «Un lucchetto... è per sempre!», come titola la mostra presso la chiesa di S. Aurea nel Borgo di Ostia Antica. Centinaia di antichi congegni di chiusura sono in esposizione nell’antico Salone Riario grazie all’impegno di Adalberto Biasiotti, esperto Unesco per la protezione del patrimonio culturale, Marco Fagnani, collezionista romano, e Vittorio Cavalli che ha dato vita nei pressi di Parma al Museo Storico dei lucchetti. È questa l’occasione per avvicinarsi a oggetti ricchi di virtuosismo tecnico e ingegnosi segreti; per apprezzare il loro aspetto massiccio ingentilito talvolta da decori in materiali preziosi e scoprire che il più piccolo lucchetto al mondo entra comodamente nel guscio di un pistacchio. Già gli antichi Romani ne usavano di complicati come dimostrano i pezzi rinvenuti a Pompei, ma a eccellere nella produzione furono i Persiani che divulgarono di questi oggetti anche l’alto valore sociale e simbolico. Rende omaggio proprio a questo aspetto la rassegna collaterale «I luoghi dell’amore nel mondo», un insieme di foto che mostra come grate, cancellate, lampioni e altri complementi d’arredo urbano siano diventati luoghi della memoria; totem metropolitani ai quali le persone agganciano lucchetti dal significato speciale. Simboli di vincolo indissolubile, di felicità, di legame a un certo luogo, essi vengono lasciati in evidenza per strada a manifesto di quanto si vuole consacrare. L’usanza, che continua e rinvigorisce ogni giorno arricchendosi di ulteriori significati, ha origine in Italia dalla consuetudine dei soldati di attaccare sui ponti i lucchetti degli armadietti al termine del servizio di leva. Ora è di moda tra gli innamorati. Dopo Merano, Brunico, Firenze, ed altre città, da qualche anno anche a Roma c’è chi suggella il suo idillio lasciando un lucchetto firmato a Ponte Milvio. Borgo di Ostia Antica. Chiesa S. Aurea, Salone Riario. Tutti i giorni 10-13; 16-21. Ingresso libero.

Fino al 2 dicembre.

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