Luci accese nel giorno del risparmio

Luci accese nel giorno del risparmio

Anche il comico Giobbe Covatta, in tournée a Genova con il suo spettacolo, ha invitato ad aderire alla giornata internazionale «M’illumino di meno». Ma senza nascondersi la differenza tra la teoria e la realtà: «Spegniamo le lampadine, chiudiamo i rubinetti, ma siamo sull’orlo di un baratro. Servirebbero interventi drastici se vogliamo sopravvivere. Perchè non rincorrere il Fil (Felicità Interna Lorda) anzichè il Pil?». Battute a parte, quella di ieri è stata la giornata dedicata al risparmio energetico, ma a fronte di azioni tanto annunciate quanto effimere, anche ieri gli enti pubblici hanno perso l’occasione per ridurre i veri sprechi.
Un caso clamoroso viene segnalato da Pegli, dove molti cittadini contavano sulla giornata del «M’illumino di meno» per vedersi finalmente spegnere tutte quelle lampadine che restano perennemente accese ai giardini Peragallo. Si tratta, proprio come segnalano alcuni lettori, di luci sistemate intorno alle palme come decorazione. Luci che però non vengono neppure spente quando il sole rende inutile il loro utilizzo. Un caso che ricalca quelli segnalati nei mesi scorsi proprio dalle pagine del Giornale e relativi a sprechi di corrente elettrica in scuole, edifici della Asl e persino monumenti pubblici.
Proprio in questo senso, forse più ancora che tanti comunicati sulle giornate del risparmio, si è dimostrata qualcosa di utile la serie di articoli che denunciavano l’accensione ingiustificata di luci pagata con soldi pubblici. Gli uffici Asl di via Archimede, rimasti illuminati per tutte le ferie di Natale, giorno e notte, erano stati subito spenti e da quel momento i dipendenti hanno prestato maggiore attenzione alla cosa. Così pure il monumento ai Mille di Quarto, fasciato dai ponteggi e illuminato giorno e notte da tantissimi tubi al neon, aveva suscitato interesse. Un primo intervento di Giuliano Gattorno, vice presidente del Municipio Levante, aveva fatto in modo che l’impianto venisse spento almeno di giorno. Durante le ore di buio, era la spiegazione del ministero dei Beni ambientali, l’illuminazione serviva a evitare danneggiamenti di vandali. Non essendo neppure ancora iniziata l’opera di restauro sembrava comunque una spesa inutile. Finalmente, da almeno un paio di settimane, sembra sia stato recepito anche questo suggerimento. Il castello di impalcature resta sempre spento.


Dopo i giorni dell’inaugurazione, sembra passata anche la voglia di lasciare illuminata a giorno, con forti lampade, per tutta la notte anche la nuova strada che dalla stazione marittima parte in direzione del terminal traghetti. Non erano scelte annunciate con i comunicati, ma risparmi veri. E non solo per un giorno.

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