Basta guardare limmagine della copertina per capire che quei due fratelli marchigiani, Lorenzo e Jacopo Salimbeni (nati a San Severino Marche nel 1374 circa e morti prima del 1420) erano bravi. Se poi si sfoglia il libro, le 107 illustrazioni a colori dicono che erano addirittura geniali. Figure estrose ed espressive, angeli ridenti, diavoli volanti, umili e nudi peccatori. È il medioevo tradotto nel gotico internazionale, un gotico di livello europeo. Ai due fratelli, da qualche anno alla ribalta negli studi di storia dellarte, è dedicata una ricca monografia (Mauro Minardi, Lorenzo e Jacopo Salimbeni. Vicende e protagonisti della pittura tardogotica nelle Marche e in Umbria, Leo S. Olschki, pagg. 276, euro 95). Il volume esamina lattività dei due pittori nei primi ventanni del 400 e lintero corpus pittorico culminante nella sontuosa decorazione delloratorio di San Giovanni Battista a Urbino.
Lo stesso editore pubblica un altro libro, utile e interessante, Fiamminghi e olandesi a Firenze. Disegni dalle collezioni degli Uffizi (a cura di Wouter Kloek e Bert W. Meijer, pagg. 208, euro 48). È la catalogazione, con nutrite schede, di oltre 900 disegni, dal 500 all800, di pittori fiamminghi e olandesi come Luca de Leida, Jan van Scorel, Breugel il Vecchio, Anton van Dyck e altri. Scendevano numerosi in Italia, si fermavano per brevi periodi o stabilmente.
Luci gotiche e fiamminghi «italiani»
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