Una lacrima solca il volto di un uomo. È seminudo, emerge da uno specchio dacqua, porta le mani al volto, ed ecco: magicamente, si trasforma nel Tritone dellomonima fontana del Bernini, a Roma.
Un colossale esercito marcia su unantica strada. Ma i suoi soldati in realtà sono alberi: pini i cui piedi si rivelano nodose radici, che calpestano a ritmo le pietre dellAppia Antica, ancora a Roma.
Immagini colossali e magiche. Solo alcune delle moltissime - tutte imprevedibili, tutte mozzafiato - che sabato accarezzeranno per la prima volta le millenarie rovine delle Terme di Caracalla, quando, ad inaugurare la stagione estiva del Teatro dellOpera di Roma, verranno proiettate sulle storiche mura a commento visivo della Trilogia Romana di Ottorino Respighi (Le Fontane, le Feste e i Pini di Roma diretta da Charles Dutoit) in un fantasmagorico spettacolo ideato dalla Fura dels Baus. «Non è vero che la musica sia cieca - dichiara Carlus Padrissa, regista del leggendario gruppo catalano, da 35 anni fa celebre in tutto il mondo per le sue oniriche realizzazioni - La musica produce immagini che nessuno vede. E che noi cerchiamo di materializzare».
In che modo? «Dando libero sfogo alla fantasia. Ed esprimendola attraverso oggetti, luce e tecnologia. Questultima limitata alla sua maggiore semplicità». Veli, teli, palloni allidrogeno, proiezioni, mimi, acrobati: tutto serve per «materializzare» i sogni di questo originale consesso di creativi, «in cui ciò che conta - spiega Pedrissa - è la creazione collettiva. Il nome stesso del gruppo (Fura, furetto, Baus mondezzaio: un animaletto che fruga in un luogo ricco di oggetti poveri)- ne spiega la filosofia. Partire da oggetti o idee imprevedibili, e spesso molto semplici, per realizzare qualcosa dinatteso e magico. Il tutto in luoghi canonici (i teatri dopera, come nel magnifico Le martyre de Saint Sebastien di Debussy-DAnnunzio, nel 97) ma soprattutto insoliti - come stadi, arene, spiagge - e interagendo col pubblico, che spesso viene coinvolto nelle performances. E che noi preferiamo oceanico.
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