Lui 82 anni, lei 75. Massacro dopo una vita di litigi

Lui 82 anni, lei 75. Massacro dopo una vita di litigi

Un omicidio-suicidio è stato scoperto ieri in via Schiaffino, nel quartiere residenziale di Quarto.
Un anziano ultraottantenne ha ucciso la convivente colpendola al capo con il filtro della macchinetta per il caffè espresso, quindi si è tolto la vita asfissiandosi con il gas.
Le vittime, la cui morte risalirebbe ad alcuni giorni fa, sono Antonio Olla, 82 anni, e Teresa Pacetti, 75.
Il dramma, che ha suscitato commozione e sgomento nel quartiere, ha avuto come scenario una delle palazzine eleganti della zona abitata soprattutto da famiglie benestanti.
Tutto sarebbe maturato tra le mura di casa. Alla base dell’omicidio-suicidio un rapporto logorato dalle liti casalinghe. Una vicenda che, nonostante l’età avanzata di entrambi i protagonisti genovesi, ricorda il film «La guerra dei Roses» con Kathleen Turner e Michael Douglas, che raccontava la storia di due sposi in perenne litigio i quali alla fine si uccidono a vicenda in una drammatica escalation di bisticci e dispetti. Secondo quanto ha accertato la polizia, infatti, i due anziani non andavano d’accordo, da tempo i rapporti tra loro erano molto tesi e frequenti erano i bisticci. Per questo la coppia, invece di dividersi, aveva deciso di vivere da separati in casa.
Una sistemazione scomoda, ma che permetteva ad entrambi di continuare ad abitare nello stesso appartamento di via Schiaffino, cercando, tuttavia, di limitare al minimo i contatti interpersonali. Tanto che l’anziano, nella sua camera da letto, aveva persino ricavato un piccolo angolo cucina.
Per quanto riguarda le modalità del dramma stando ai primi accertamenti, l’uomo avrebbe colpito alla fronte la donna con il manico del filtro di una macchinetta per il caffè espresso, uccidendola.
Un gesto compiuto forse al termine dell’ennesimo alterco. Potrebbe trattarsi, quindi, di un omicidio d’impeto.
L’anziano, al culmine di una lite furibonda, ha preso il primo oggetto a portata di mano, in questo caso il pesante filtro della macchinetta casalinga per il caffè espresso, è ha colpito in modo letale la convivente.
Questa è crollata sul pavimento morta. Quindi Olla è tornato nella sua camera da letto, si è infilato in bocca il tubo del gas e si è avvolto la testa in un sacchetto di plastica. Non ha avuto scampo: è morto asfissiato in pochi minuti.
È stato il figlio dell’uomo a telefonare ieri al 113, preoccupato perché non riusciva a mettersi in contatto con il padre già da venerdì.
Sono arrivati gli agenti di una pattuglia della polizia che, forzata la porta d’ingresso, hanno scoperto i due cadaveri.
Il rapporto tra Olla e la sua compagna era cominciato anni fa. Per un po’ tutto era andato bene, poi i primi contrasti, le litigate con toni sempre più aspri.
«A volte volavano parole grosse, ma nessuno poteva immaginare che si arrivasse a tanto» hanno dichiarato i vicini di casa della coppia.
Che tra l’anziano e la convivente i rapporti fossero ormai arrivati ad un punto di non ritorno lo conferma anche il biglietto che l’anziano ha lasciato per spiegare l’assassinio della donna e il suo suicidio.
Su un pezzo di carta messo in bella evidenza ha scritto Olla: «Abbiate pietà di me ma non di quella arpia» ha scritto l’anziano in un biglietto trovato dagli agenti in casa.


Le indagini sono state affidate alla sezione omicidi della Squadra mobile, coordinata dalla dirigente Alessandra Bucci.
Dell’inchiesta giudiziaria si occupa il sostituto procuratore della repubblica Giovanni Arena.

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