Da lunedì ricomincia la scuola in classe nove milioni di ragazzi

Tra il 10 e il 18 tutti gli studenti d'Italia torneranno a interrogazioni e compiti in classe. La campanella suonerà anche per più di 720mila insegnanti. La Cgil attacca le "novità" del ministro

Da lunedì ricomincia la scuola 
in classe nove milioni di ragazzi
Milano - Pochi giorni ancora e la campanella inizierà a suonare, dando avvio al nuovo anno scolastico. Tra il 10 e il 18 settembre tutte le regioni d'Italia daranno il via alle lezioni e per 9 milioni di studenti, dalle materne alle superiori, ricominceranno verifiche, compiti e interrogazioni. Di questi 7.742.294 iscritti a scuole statali (157.900 diversamente abili). Ad accoglierli più di 720mila insegnanti. Oltre alle novità del decreto Fioroni, approvato ieri dal Consiglio dei ministri: innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, più matematica, grammatica, storia e geografia per i ragazzi e sanzioni più severe per i professori fannulloni.

Le scuole Sono 42.007 le scuole statali di ogni ordine e grado, presenti in 7.040 comuni (l’87% di tutti i comuni italiani), che tra poco apriranno i battenti. A queste si devono aggiungere 200 scuole presso ospedali e luoghi di cura, 198 scuole situate su piccole isole e 209 presso istituti penitenziari. E naturalmente le scuole non statali che fanno salire a circa 57.000 gli istituti scolastici presenti in Italia.

Istituti tecnici, i più gettonati Le scuole superiori sono quelle che raccolgono il maggior numero di iscritti (2.598.720), in aumento costante, e gli istituti tecnici si confermano al top delle preferenze (877.940), seguiti da licei scientifici (598.381) e istituti professionali (542.960). Dopo le medie quest’anno a scegliere tecnici o professionali è il 55,5% degli studenti. Resta molto differenziata la presenza femminile nei diversi tipi di istituto del secondo grado: bassa negli istituti tecnici (34,7%), elevata nei licei classici (70%).

Mezzo milione di stranieri Gli alunni con cittadinanza non italiana hanno raggiunto quota 501.494 (il 5,6% di tutti gli alunni). Le scuole primarie sono quelle con il maggior numero di stranieri (6,8%), l’area geografica che vede la maggior incidenza di alunni non italiani è il Nord Est (9,3%), la provincia con la più alta percentuale è Mantova (14%) e il comune capoluogo con la maggior presenza Milano (14,2%).

8 insegnanti su 10 sono donne Sono 721.579 gli insegnanti (con contratto a tempo indeterminato) che quest’anno, secondo le stime del ministero, saliranno in cattedra. 10.207 in più rispetto allo scorso anno. Il numero di personale docente neo nominato in ruolo supererà dunque di circa 10.000 unità i pensionamenti. E considerando che l’età media di chi esce è di 59,9 anni e quella di chi entra di 40,1, per ogni docente sostituito - fanno notare al ministero - si avranno circa 20 anni (19,8) di "ringiovanimento". L’80,60% dei docenti è donna con un picco del 99,50% nella scuola dell’infanzia. E quest’anno poco più di 1 docente su 10 insegnerà in una scuola o una materia diversa da quella dell’anno precedente: per 73.353 docenti , infatti, è stata accolta la domanda di mobilità.

Oltre 2 miliardi di euro già assegnati alle scuole Alla data del 31 agosto sono stati resi disponibili alle scuole i 2/3 dell’intero stanziamento: oltre 2 miliardi di euro sugli oltre 3 disponibili.

Cgil sul decreto: "Scuola minima e timorosa del computer" Una scuola "minima", timorosa del computer e rassicurata dal continuare a fare le tabelline. È quella che emerge, secondo il segretario generale della Flc Cgil, Enrico Panini, guardando alla sostanza delle strategie delineate dal ministro Fioroni e dal Governo per l’anno che ci attende. Secondo Panini "sono due i dati che emergono". "Il primo -spiega- è che siamo di fronte ad un insieme disorganico di notizie e di decisioni, spesso di segno contrastante. Si ripristina il tempo pieno ma si tagliano gli organici; si dichiara di voler affrontare il nodo dei debiti formativi ma si espropria la scuola dall’intervento; si parla di rigore ma si introducono provvedimenti aperti all’arbitrio in materia disciplinare per i docenti; si introduce l’obbligo di istruzione a 16 anni ma per ben nove mesi non si dice niente a nessuno, primi fra tutti i docenti e le famiglie". "Il secondo -prosegue il leader della Flc Cgil- è che si delinea il profilo di una scuola 'minima', sotto tutela.

Si rilanciano le iniziative per recuperare i debiti formativi ma affidando a soggetti esterni lo svolgimento dei corsi di recupero da svolgersi in agosto; si sostiene l’apertura pomeridiana delle scuole ma con un affidamento a soggetti esterni; si sottolinea la necessità di rendere moderna la scuola poi si auspica il ritorno alle tabelline (dimenticando che esse sono già insegnate a scuola). Siamo di fronte ad una overdose di annunci -lamenta- e ciò non va bene". 

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