Una scrivania al centro del magazzino: quando Federica Guidi entra nellazienda di famiglia inizia dal basso. È il 1996 e la 26enne modenese si immerge nella realtà della Ducati Energia, azienda metalmeccanica che il padre Guidalberto sta aprendo allelettronica.
Un mondo lontano dalla sua formazione, costruita prima sui banchi del liceo classico, poi, dopo un breve passaggio a Ingegneria, alla facoltà di Giurisprudenza, e infine con il master in Business Administration della Profingest, presso lUniversità di Bologna. In Ducati, Guidi trascorre intere giornate in azienda, completa la sua gavetta sul campo fino a progettarne lo sbarco in India, grazie allaccordo con un partner locale. Quindi arriva la nomina a direttore generale del gruppo anche se chi ha visto il suo ufficio assicura che è ancora oggi spartano, ispirato alle parole dordine di «umiltà» e «severità» con cui era entrata per la prima volta nellazienda del padre. Ma Federica, nata a Modena e cresciuta a Montale Rangone, pare avere ereditato da Guidalberto, numero uno dellassociazione dei produttori di due ruote aderenti a Confindustria, non solo la passione per Ducati Energia, ma anche la voglia di impegnarsi nella politica imprenditoriale.
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