La lunga marcia di Angelo Scola Milano saluta il suo arcivescovo

«Ricordiamo che dalla Chiesa provennero due tra i nostri più recenti predecessori» scrive Benedetto XVI nella lettera di nomina del cardinale Angelo Scola ad arcivescovo di Milano. Domani pomeriggio alle cinque Scola farà il suo solenne ingresso in Duomo e le parole del Papa, firmate il 28 giugno 2011 in San Pietro, saranno lette in cattedrale davanti ai milanesi riuniti per festeggiare il nuovo vescovo. Davanti al Duomo, dove già giganteggia uno striscione di benvenuto, sarà allestito anche un maxischermo.
L’arcivescovo di Milano Achille Ratti sedette sulla cattedra di Ambrogio per pochi mesi prima di essere eletto, nel giugno 1921, Papa Pio XI. E in tempi ancora più vicini a noi, Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano tra il 1954 e il 1963, divenne Paolo VI. Fin qui i papi milanesi. Tra i recenti predecessori di Scola ci sono anche beati: il cardinale Andrea Ferrari, vescovo di Milano tra il 1894 e il 1921) e il cardinale Ildefonso Schuster (sulla cattedra di Ambrogio tra il 1929 e il 1954).
Il testo della lettera apostolica di Benedetto rivela un’attestazione di stima per Scola e per la Chiesa ambrosiana di cui - scrive il Papa - «conosciamo l’antichità e le particolarità liturgiche, sappiamo che da essa sono fioriti straordinari testimoni della fede cristiana e in particolare ricordiamo che da essa provennero due tra i nostri più recenti predecessori». L’arcivescovo di Milano è capo rito della liturgia ambrosiana, con i Kyrie eleison, Signore, pietà, le sue letture e la sua musica sacra, la peculiarità nei tempi di Quaresima e di Avvento e nello scambio della pace. Una particolarità in comunione con Roma. «Vanno insieme, sempre» ha ricordato Benedetto XVI durante la consegna del Pallio a Scola. Insomma, l’“incarico” è importante. Addirittura «pesante», come disse nel 2002 il cardinal Martini al neo vescovo Tettamanzi.
Domani pomeriggio il vescovo Angelo arriverà in Duomo partendo da Malgrate, la cittadine alle porte di Lecco in cui è nato e dove guiderà un momento di preghiera prima di incamminarsi verso il Duomo. L’arrivo a Milano di Scola prevede la tradizionale sosta alla Basilica di Sant’Eustorgio, il più antico luogo di culto cristiano in città, per l’annuncio del Vangelo, i primi battesimi, la sepoltura dei martiri. In Sant’Eustorgio l’arcivescovo sarà accolto dal sindaco, Giuliano Pisapia, e dal vicario episcopale della città, monsignor Erminio De Scalzi. In chiesa, Scola incontrerà i duecento catecumeni della diocesi che si preparano a ricevere il battesimo. L’arcivescovo, secondo tradizione, regalerà alla basilica il rocchetto (una veste liturgica di lino bianco) e riceverà in dono un’urna con la terra del cimitero dei martiri.
Infine l’arrivo in Duomo. I riti prevedono che l’arcivescovo veneri con il bacio l’antica Croce capitolare, riceva l’onore dell’incenso e asperga i fedeli con l’acqua benedetta. Poi Scola andrà nella cripta di San Carlo, dove indosserà l’anello episcopale e il bastone pastorale del santo Borromeo, copatrono della diocesi.


Le letture della Messa del 25 settembre celebrano la festa di Sant’Anàtalo, primo vescovo di Milano, e dei santi Vescovi milanesi, le cui immagini illustreranno il libretto della celebrazioni. La Messa si concluderà con la benedizione papale.

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