L'Unione europea? È il cortile dei tedeschi

Tutto questo è stato frantumato dall'unificazione germanica

L'Unione Europea secondo Banksy
L'Unione Europea secondo Banksy

Il presupposto del vecchio modello dell'Europa paritaria, quello che si è espresso ancora per l'ultima volta nell'accordo di Maastricht, che non per caso incontra grandissime difficoltà ad essere osservato, poggiava sulla situazione di fatto di una sostanziale parità dei membri, che aveva indotto anche, ad esempio, i più piccoli dei Paesi associati a costituirsi in Benelux. Se date un'occhiata alla situazione di allora, avete un assetto sostanzialmente paritario. Tutto questo è stato frantumato dall'unificazione germanica. (...)

Cosa accadrà? Ci sono due prospettive per l'Europa di domani come conseguenza dell'egemonia che nel campo economico, e presto anche nel campo culturale, stanno prendendo i popoli germanici. La prima eventualità è che ricalchino le strade sbagliate che hanno intrapreso prima la Germania guglielmina e poi quella hitleriana. (...)

Però sta il fatto che sono stati due modi di concepire la politica che hanno prodotto risultati assolutamente negativi. Se torneranno di nuovo, e credo che Nolte abbia un po' l'idea che possa tornare una situazione di questo genere, specialmente osservando i giovani tedeschi, allora avremo una situazione molto difficile e drammatica; però non avremo più la possibilità di far correre il mondo a sacrificarsi per fermare un'egemonia così pericolosa. Quello che è riuscito due volte, non ci sono più i presupposti perché riesca una terza. L'altra eventualità, che è quella auspicabile, è che i popoli germanici si mettano a sviluppare come hanno dimostrato di saper fare nei passati quarant'anni, un'egemonia pacifica, basata essenzialmente sul primato economico, sulla capacità di organizzare i processi produttivi e di dominare il campo della finanza. Non credo nella presenza della Provvidenza nella Storia però ho l'impressione che ci sia qualcosa che nella storia «vede» le cose.

Quando abbiamo abbattuto tutte le barriere economiche e abbiamo fondato l'unità e l'omogeneità economica dell'Europa, in realtà abbiamo creato le autostrade sulle quali correranno non i panzer della nuova Germania, ma le sue imprese economiche.

Intervento del 18 maggio 1993 alla tavola rotonda «Ordinamento federale della Repubblica Italiana e Comunità Europea» ora in Scritti politici (Pagine editore)

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