Roma - L’Unione ha depositato
in Senato la sua risoluzione sulla Rai. Rispetto alla prima bozza di ieri, ci sono piccole
modifiche ma restano confermate tutte le richieste principali ossia: piano industriale entro il
31 dicembre, nomine solo dopo l’approvazione del documento e "in coerenza con esso",
revisione "di tutte le posizioni e gli incarichi dirigenziali delle consociate" alla luce del piano
industriale, e infine la mozione"«impegna il governo ad adottare tutte le iniziative necessarie
per iniziare la procedura del rinnovo del Cda" qualora lo stesso "non presenti il piano
industriale nei tempi stabiliti" e in ogni caso questo cda sarà rinnovato "alla scadenza,
senza nessuna proroga".
Le modifiche al testo sono state avanzate per superare problemi di ammissibilità della
risoluzione da parte degli uffici del Senato e il rischio che la richiesta fosse considerata "illegittima" come ieri aveva osservato il presidente della Vigilanza Landolfi.
Matteoli: "Le mani di Prodi sull'azienda" "Vuol farci credere che le sue inopinate decisioni sulla Rai siano state dettate da mere ragioni tecniche e non politiche. Padoa Schioppa è incommentabile, fa finta di non essere un ministro del governo ma un semplice funzionario. Con il suo comportamento, dettatogli da Prodi, il governo ha messo le mani sulla Rai, questa è la verità acclarata dai fatti". Così il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli, commenta l’intervento del ministro del Tesoro nell’aula del Senato. "L’Unione - aggiunge - ora ha il controllo assoluto dell’azienda, essendo attribuibili alla sua area il presidente, la maggioranza del Cda e il direttore generale. Se l’avesse fatto Berlusconi, ci sarebbero in piazza i girotondi, manifestazioni urlanti l’avvento della dittatura. L’ha fatto Prodi e tutto dovrebbe passare liscio senza colpo ferire".
Buttiglione: "Insulta il Senato e il buon senso" "Il ministro Padoa-Schioppa ha superato il livello di esagerazione consentita anche per un politico di lungo corso. Tentare di spiegare al Senato della Repubblica ed alla pubblica opinione che la rimozione di Petroni avviene per banali ragioni di conti aziendali e non per uno scontro politico sul potere dell’informazione, significa insultare il buonsenso e contribuire al degrado di una politica che non è più capace di spiegare le proprie ragioni e di confrontarsi onestamente con il paese". Lo dice il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, commentando l’intervento del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, a Palazzo Madama sul caso Rai. "Il ministro -continua l’esponente centrista- avrebbe dovuto venire in Vigilanza, dire le sue ragioni, comunicare le sue intenzioni, raccogliere su di esse il voto della commissione e poi procedere".
I diniani: "Bene Tps ma votiamo contro" "Abbiamo apprezzato le dichiarazioni del ministro Padoa Schioppa, soprattutto su alcuni punti decisivi. Ma riteniamo che le risoluzioni presentate non vadano nella medesima direzione. In particolare, nessuna di esse chiarisce a sufficienza l’obiettivo verso il quale muovere: escludere finalmente la presa dei partiti sulla Rai.
Questo è ciò che i cittadini chiedono alla politica: riconoscere piena autonomia all’azienda culturale più importante del Paese. Per questo motivo, concludono D’Amico e Scalera, voteremo contro tutte le risoluzioni presentate".
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