Onorevole Lupi, da responsabile degli enti locali del Pdl può spiegarci che succede a Milano? Perché tutte queste liti?
«È successo che grazie al lavoro fatto da Formigoni, dai consiglieri regionali, dal partito e naturalmente grazie al lavoro fatto con Letizia Moratti, il Pdl si è confermato non solo il primo partito di Milano ma anche quello che ha più consensi ovunque. La Lega è al 14 per cento, un terzo meno di noi! E la cosa più interessante è che noi e la Lega insieme abbiamo la maggioranza assoluta dei consensi dei cittadini».
A Milano Roberto Formigoni ha avuto il 49 per cento dei voti.
«Ragiono sul voto di lista, non sulle preferenze dei candidati, e abbiamo la maggioranza assoluta nonostante non ci fosse l’Udc. Formigoni è percentualmente inferiore, ma i voti assoluti presi da Formigoni sono di più perché il candidato è più votato della coalizione e le percentuali diminuiscono votando di più. Il vero dato è che la sinistra ancora una volta non c’è e non esiste a Milano, non è capace di proporre un’alternativa».
Questo risultato rafforza o indebolisce il sindaco?
«Conferma che la strada con Letizia Moratti e la sua giunta è quella giusta. Procederemo insieme ulteriormente in questo anno, dando risposte che confermino le sollecitazioni arrivate. Questo voto consolida Letizia Moratti, non la indebolisce, è evidente. In tutte le altre città la Lega cresce molto di più, mentre a Milano le distanze rimangono immutate».
Se i risultati sono buoni, come si spiega la rivolta dei consiglieri regionali milanesi?
«Credo che siano state interpretate male le parole del sindaco Moratti. I consiglieri hanno fatto una campagna eccezionale e, al posto del sindaco, la prima cosa che avrei fatto è un grande ringraziamento al lavoro dei consiglieri e del presidente Formigoni».
A Milano il numero di consiglieri è rimasto invariato mentre a Bergamo, Brescia, Pavia, gli eletti sono in numero inferiore. Qual è la ragione?
«Faccio una domanda io allora: come interpretare il fatto che nemmeno un anno fa a Milano, per la provinciali, Podestà e Penati erano appaiati al primo turno? La lettura che io do è molto semplice: il presidente uscente Penati aveva governato male e c’era un candidato alternativo, Podestà. O vogliamo dire che è accaduto perché la Moratti aveva governato male? In questo caso Formigoni è stato giudicato in maniera eccezionale dai cittadini milanesi. È un risultato ottimo, che consolida e dà forza all’azione della Moratti».
Vuol dire che non c’è nessun problema a Milano?
«Certamente ci sono problemi. Serve più attenzione alle periferie e al tema della manutenzione delle città. Dopo un anno drammatico per quel che riguarda il gelo e la neve, abbiamo una situazione pessima delle strade. Temi positivi che stimolano l’azione della Moratti. Ma lei ha ragione quando dice che questo voto consolida la sua azione di governo. È normale: chi pretende di sostituire un candidato del Pdl non lo può fare, perché con il 36 per cento il Pdl ha il diritto e il dovere di avere un candidato suo».
Potrebbe esserci un altro candidato del Pdl alternativo alla Moratti?
«Per noi è Letizia Moratti, perché noi abbiamo una cultura della politica che si basa sul farci giudicare sulle cose che abbiamo fatto. Con un anno davanti, lavoreremo intensamente con Letizia e siamo sicuri che i cittadini ci confermeranno la fiducia».
C’è chi pensa ancora a Lupi sindaco di Milano.
«Ah... il nostro candidato sindaco è Letizia Moratti. Il presidente Berlusconi deciderà con la Moratti quando sarà il momento in cui annunciare questa riconferma e noi saremo a fianco di Letizia Moratti per aiutarla a completare il grande lavoro che stiamo facendo per la città di Milano».
Perché Bossi si candida a sindaco?
«La candidatura di Bossi serve a spegnere qualsiasi velleità da parte dei suoi all’interno del partito. L’alleanza tra noi e la Lega tiene e il Pdl è il centro di questa alleanza».
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